I cinesi a sostegno di San Marino. Claudio Antonelli, LiberoMercato

I cinesi a sostegno di San Marino. Claudio Antonelli, LiberoMercato

LiberoMercato   (2 febbraio 2011)

San Marino
divisa
tra Romani e cinesi 

Claudio Antonelli

 L’ambasciatore della repubblica popolare
 cinese Ding Wei ha speso parole
interessanti per San Marino. Suggerendo  uno sviluppo dei rapporti sul fronte
culturale, economico e finanziario. L’occasione è stato il convegno “San Marino tra oriente e
occidente, concorrenze e alleanze tra Stati” organizzato dalla segreteria
dell’industria guidata da Marco Arzilli.
Gli investitori e i politici attenti alla politica internazionale in un momento
delicato sui fronti europei e nordafricani non mancheranno di cogliere
l’importanza della presenza di Ding Wei ai piedi della Rocca. Il genio cinese
ha utilizzato la peculiarità di Hong Kong per proiettare la propria economia
all’estero mantenendo
una barriera monetaria attorno al confine della Repubblica del dragone e al
tempio stesso sfruttando la fiscalità della città Stato.
In poche parole ha attuato dopo l’indipendenza una attenta politica di
triangolazioni societarie invece che un progetto di parifìcazione o annessione.
Che avrebbe causato danni all’ex colonia britannica senza portare vantaggi a Hong
Kong. Se decidesse di fare lo stesso con San marino la Cina avrebbe a disposizione
una
vera e propria leva di conquista per il vecchio occidente. In un mondo ideale
l’Italia avrebbe dovuto fare con San Marino ciò che la Cina ha deciso per Hong Kong.
Cosi non è stato. Peggio si è deciso per una politica di assedio che creerà danni
alla Rocca e pure all’Italia: l’intera economia romagnola rischia perdite in
termini di
occupazione all’incirca 40 mila posti di lavoro (compresi i 6 mila
frontalieri). Un dramma da non sottovalutare. Il convegno dello scorso sabato ha
registrato forse proprio in risposta alle ricadute tricolore di una crisi
sammarinese un’altra importante presenza. Il ministro italiano allo sviluppo
economico Paolo Romani
ha mandato una lettera al collega del Titano.
L’augurio è quello di affrontare la globalizzazione e le nuove sfide della
crisi assieme. Una lettera che auspica economia complementari.
Già chi l’avrebbe mai detto? Una voce contraria a quella del ministro Tremonti
ragiona sulla possibilità di non buttare all’aria decenni di politica congiunta.
Speriamo che l’Italia rifletta su San Marino, non solo perché impaurita da un forte
arrivo delle imprese cinesi, ma anche perché comprenda che situazioni simili
nel passato
ci sono già state in altre nazioni. Se Parigi avesse dichiarato guerra a
Montecarlo, sarebbero uscite entrambe sconfitte. Se la geopolitica non riserva
sorprese, i primi a muoversi, in questo scacchiere, saranno probabilmente i
cinesi.
Forse bisogna affrettare il passo.    

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