I partiti di opposizione di San Marino sulla legge finanziaria

I partiti di opposizione di San Marino sulla legge finanziaria

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO
PSD – PSRS – SU – DDC
Psd, Psrs, Su e DdC (Comunicato stampa)
“Nella notte, oscurate le nostre proposte”
La scorsa notte, si è consumato l’importantissimo dibattito sulla legge finanziaria. L’atteggiamento volutamente ostruzionistico della maggioranza ha spostato infatti, il dibattito principalmente nelle ore notturne impedendo il raggiungimento di quel clima ideale per sviluppare un confronto su proposte fondamentali per il Paese, sulle quali sarebbe stato auspicabile trovare una mediazione di alto profilo.
Si è persa una grande occasione perché i progetti avanzati dalle quattro forze di opposizione tracciano il quadro di un nuovo Paese che si pone sulla scena internazionale collocandosi tra gli Stati virtuosi, che fanno della trasparenza una delle principali risorse. Il Patto per San Marino, anche in questa circostanza, ha tenuto un atteggiamento autoritario ed autoreferenziale ed ha optato di non prendere in considerazione i nostri contributi: l’invio immediato della domanda di adesione all’Unione Europea finalizzata all’apertura di un negoziato con le istituzioni comunitarie preposte per valutare la migliore forma di integrazione; l’adozione dello scambio di informazioni su modello europeo con gli Stati disponibili a sottoscrivere accordi contro le doppie imposizioni e per la reciproca protezione degli investimenti; l’introduzione del sistema IVA europeo; il passaggio ad un nuovo regime tributario orientato ad una maggiore equità, rappresentano alcuni dei provvedimenti più significativi per uscire al più presto dall’isolamento sul piano internazionale in cui la politica dell’immobilismo, dell’incertezza e dell’arroganza del governo del Patto ha posto il nostro Paese.
I disastrosi rapporti con la Repubblica Italiana che hanno raggiunto il minimo storico e la completa emarginazione dal contesto europeo ed internazionale impediscono di fatto qualsiasi politica di rilancio. Questa è la drammatica situazione in cui versa il Paese e della quale il governo e la maggioranza sembrano non rendersene conto.
Ecco allora le proposte dei quattro partiti di opposizione che toccano, uno ad uno, tutti i settori strategici dell’economia. Questo è l’essenziale punto di partenza per mettere in campo le indispensabili politiche espansive indirizzate ad uno sviluppo sostenibile capace di ampliare la base imponibile con l’obiettivo di incrementare le entrate tributarie.
Le forze di opposizione hanno contrastato duramente le scelte governative che, con l’inserimento indiscriminato di nuove tasse e di prelievi straordinari, creano ulteriori difficoltà all’economia e, conseguentemente, non favoriscono il reperimento di risorse pubbliche. La necessità di ridurre la spesa pubblica emerge in modo chiaro per contrastare il tracollo delle entrate tributarie registrato nel 2009 e nel 2010. A tal proposito, la minoranza ha proposto di inserire nella legge di bilancio un tetto massimo della spesa corrente pari all’85% nel 2012 e all’80% nel 2013. Purtroppo il governo non ha dimostrato di disporre del coraggio necessario per cogliere la sfida del riequilibrio della struttura del bilancio statale diminuendo in termini percentuali della spesa corrente con lo scopo di liberare risorse da investire negli incentivi per lo sviluppo.
La maggioranza si è chiusa a riccio dimostrando totale chiusura al dialogo con le forze di minoranza. A parte un provvedimento sul potenziamento della smac card , non è riuscita ad accogliere le proposte chiave per superare l’attuale fase di emergenza.
La maggioranza ha perso una nuova occasione per ricercare le più ampie convergenze su un passaggio politico particolarmente delicato come l’approvazione della legge di bilancio. Il Patto per San Marino, quindi, si assumerà per intero la responsabilità del gravissimo deterioramento della finanza pubblica, della finanza privata e dell’economia reale, che inevitabilmente porteranno ad una crisi di sistema con conseguenze devastanti per i nostri concittadini.
Peccato, perché il Paese dovrà attendere ancora molto tempo prima di intraprendere la strada che lo porterà fuori dalla crisi.
Peccato, perché il tempo è già scaduto e domani potrebbe essere troppo tardi per salvare la Repubblica. Il governo e la maggioranza dovranno rispondere di fronte alla cittadinanza degli enormi guasti prodotti da una gestione dissennata, irresponsabile e priva di lungimiranza.

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