Debito, costerà quest’anno almeno 30 milioni tra interessi e spese
ANTONIO FABBRI – Dopo il prestito Cargill e l’emissione del bond sammarinese internazionale, si è trascorsa una estate un po’ da cicale, ma è ormai arrivato il momento di fare i conti con le provviste rimaste in dispensa. Toccherà allora all’assestamento di bilancio prima e alla finanziaria per il 2022, mettere mano alla calcolatrice per vedere se i trionfalismi per il rimbalzo economico post Covid siano sufficienti a coprire le esigenze economiche dello stato e il bisogno di liquidità. Di certo il dato dell’aumento delle entrate tributarie nei primi sei mesi dell’anno, reso noto ad agosto dal segretario alle Finanze è una buona notizia, ma è lo specchio della ripresa dell’iniziativa privata alla quale al momento, però, non si è accompagnato un piano di investimenti pubblici e il progredire delle riforme, sulle quali hanno puntato il dito tutti i sindacati, tra i quali il direttivo Cdls che ha parlato di “confronto fermo da mesi su riforme, sistema sanitario, Iva, equità fiscale”. La Csdl, richiamando quanto emerso dagli incontri con i lavoratori, ha anche fatto due conti su quanto i prestiti internazionali costeranno quest’anno al Paese: almeno 30 milioni. (…)
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino
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