I senatori Valori Elio Lannutti e Gianpiero De Toni interrogano Giulio Tremonti su Delta

I senatori Valori Elio Lannutti e Gianpiero De Toni interrogano Giulio Tremonti su Delta

San Marino, 29 set. – Il ministro dell’Economia, Giulio
Tremonti, faccia chiarezza sulla “dissennata gestione del gruppo
Delta, prima e dopo il commissariamento”. I senatori dell’Italia
dei Valori Elio Lannutti e Gianpiero De Toni mettono sotto accusa
i tre commissari straordinari, Bruno Inzitari, Carmelo Lattuca,
Vincenzo Cantarella, nominati dalla Banca d’Italia per gestire la
holding bolognese finita nell’occhio del ciclone nel 2009 per i
legami con la Cassa di risparmio di San Marino. E interrogano
Tremonti per capire se la scelta del governatore Mario Draghi sia
stata oculata e se il loro operato “non sia stato influenzato dai
desiderata della Banca d’Italia, la cui filosofia pone al centro
gli esclusivi interessi dei banchieri, e come corollario gli
eventuali diritti di lavoratori, consumatori e utenti”.

Lannutti e De Toni ricordano anche che il gruppo Delta e’
diventato banca nel 2007 “su espressa autorizzazione della Banca
d’Italia”, ma nel documento “risulta corretta a penna la data di
rilascio, dal 13 al 17 agosto”. Dunque, scrivono, si “configura
l’ombra di un grave sospetto in merito a un’autorizzazione che
potrebbe essere stata resa prima che il direttorio della Banca
d’Italia fosse stato informato” e “si puo’ ipotizzare una
responsabilita’ oggettiva dell’Ufficio di vigilanza”.

Soprattutto i due senatori contestano che siano state la
continuita’ aziendale e la salvaguardia dei dipendenti le
priorita’ dei tre commissari, dato che, scrivono
nell’interrogazione, “fino a poco tempo fa sembrava che si
fossero fatti avanti diversi acquirenti ma sembra che i
commissari non abbiano voluto o potuto accettare, optando per la
liquidazione dell’intero gruppo Delta”.
La procedura di mobilita’ e’ stata
avviata lo scorso marzo e “in ballo c’e’ il destino di 545
dipendenti su 800, destinati alla mobilita’ secondo il piano di
ristrutturazione”. Anche i sindacati non hanno tra l’altro avuto
alcuna garanzia in merito alla continuita’ aziendale, con i
commissari che “hanno annunciato esuberi a tempo indeterminato
per 550 addetti piu’ altri 50 con contratti a termine”.

Dunque la matassa e’ quanto mai complessa e Lannutti e De Toni
chiedono a Tremonti di fare luce sull’azione messa in campo. In
particolare se i commissari scelti da Draghi abbiano “i requisiti
di terzieta’ e indipendenza necessari per gestire funzioni
delicate e il destino di 900 famiglie”; e quanto siano pagati,
“tenuto conto che eventuali appannaggi non sarebbero compatibili
con la politica di rigore che il governatore Draghi chiede ogni
giorno a lavoratori e pensionati per uscire da una crisi prodotta
dai banchieri e dalle distratte autorita’ vigilanza”. I due
senatori dell’Idv chiedono infine se il ministro abbia intenzione
di attivare il Fondo di solidarieta’ per il personale che
potrebbe cosi’ accedere agli ammortizzatori sociali e “quali
urgenti iniziative il governo vorra’ intraprendere per evitare
che analoghe vicende abbiano a ripetersi”.

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