Il Ddc risponde al Pdcs sui vantaggi di governo ottenuti

Il Ddc risponde al Pdcs sui vantaggi di governo ottenuti

Che marpioni questi democristiani! Prima sfoggiano il “grande consenso in termini di partecipazione e di condivisione dell’azione politica del Partito”, poi scivolano sulla buccia di banana di un piccolo gruppo di “traditori” che identificano nei Democratici di Centro.
Delle due l’una: o il consenso c’è e quindi nessuna paura perché saranno gli elettori a castigare gli infedeli e a premiare gli ortodossi, oppure, come pare più probabile, la “balena” avverte segni di cedimento, magari è ferita e si dimena per non arenarsi. E manifesta, inevitabilmente, anche vuoti di memoria, perché non ricorda che a tradire il P.D.C.S. sono stati i veri padrini del Partito: quelli che nell’ombra azionano tuttora i fili dell’ubbidiente e devoto Segretario Generale, che peraltro sfodera dosi di ironia per lui tanto insolite che si fatica ad attribuirgliele. I Democratici di Centro non se ne sono andati, infatti, per puntigli personali, ma solo per coerenza sui principi che, nonostante le virtuose dichiarazioni pubbliche, non appartenevano più alla classe dirigente di quel Partito. Così come, in quello stesso Partito, non esisteva alcun progetto politico di prospettiva, tant’è che ancor oggi, a dispetto dell’insistente richiamo di Valentini ad una “proposta politica che rappresenta un contributo indispensabile nella costruzione del bene comune del nostro Paese”, di tale proposta non si è vista neanche l’ombra, mentre è risultata chiara l’impazienza – questa sì! – di riconquistare il Governo a qualsiasi costo e con qualunque compagnia. Che, per di più, è il percorso opposto a quello compiuto dai D.d.C., i quali hanno cercato e trovato convergenze sui contenuti e sulle proposte ed è solo sulla base di questi che hanno legittimato il loro ruolo di Governo. E’ poi forse da ascrivere ai manuali di psichiatria il fatto che il Segretario del P.D.C.S. e i suoi inflessibili guardiani vedano da qualche parte “un’azione di ostilità” contro il loro Partito, messa in atto dai D.d.C., “che, in questi termini, non si era mai storicamente realizzata”. Che lo dicano quando, come e dove si è dispiegata questa condotta, della quale noi non ci siamo mai accorti, anche perché non rientra nei nostri metodi e nel nostro stile. Non ci siamo fatti trascinare su questo terreno fin dal primo momento, malgrado le invettive e gli insulti congressuali ed extracongressuli. Men che meno lo faremo ora, pur di fronte a un novello Golia che si scaglia, senza averne motivo, contro il Davide di turno. Benché tutti sappiano come la storia è finita!”

Democratici di Centro

Comunicato stampa

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