Il dovere di rispondere del procuratore capo Giovagnoli

Il dovere di rispondere del procuratore capo Giovagnoli

Il Procuratore Capo Giovagnoli ha risposto con cortesia – diversamente da un esagitato cronista locale e da un consigliere che non sa quello che dice – alle osservazioni di Alleanza Popolare dicendo che non vuole esercitare interferenze sulla realtà e sulla politica sammarinese ma ha “il dovere di rispondere”, in ragione del suo ufficio, quando gli vengono poste domande su San Marino.
In realtà i magistrati non hanno alcun dovere di andare su giornali e in tv a parlare degli organi di un altro Stato ed entrare nella sua discussione politica interna. Né Giovagnoli né chiunque altro da fuori può vantare il diritto di scegliere con quale magistrato o funzionario di polizia sammarinesi attuare la collaborazione bilaterale. Gli ambiti istituzionali vanno rispettati.
Piuttosto i magistrati hanno il dovere di accertare la verità nei procedimenti di propria competenza e di rispondere alle richieste di rogatoria che giungono da San Marino, possibilmente con la stessa sollecitudine con cui il nostro Tribunale evade quelle italiane.
Il nostro Paese, i cittadini ed Alleanza Popolare, specialmente in questo particolare momento e specialmente nei confronti di suoi organi amministrativi ed istituzionali, chiedono chiarezza e atti concreti e celeri. E’ necessario che i procedimenti giudiziari e gli accertamenti della Commissione antimafia vadano fino in fondo e presto.
Nel frattempo è meglio evitare l’esercizio di chiacchiere inutili che proprio nelle more di questi atti è troppo praticato, anche del tutto impropriamente. Infatti, effettuare dichiarazioni ed esprimere valutazioni su casi ancora oggetto di indagine giudiziaria, può essere per un magistrato cosa estremamente pericolosa. Perché se ciò costituisse “anticipazione del giudizio” metterebbe a rischio il buon esito delle attività giudiziarie in corso con conseguenze negative proprio per la conclusione dei processi e l’accertamento della verità.
Con una dichiarazione a Libertas, di cui i fustigatori di Ap non si sono nemmeno accorti, Giovagnoli ha espresso sfiducia in alcuni esponenti della nostra magistratura e delle nostre forze di polizia. Ha detto: “Penso che sia necessaria la via della collaborazione, ma perlomeno le autorità giudiziarie e di polizia di San Marino dovrebbero godere della piena fiducia di quelle italiane”. Non si può avvallare un simile approccio da parte di un magistrato italiano! Un approccio che potrebbe valere anche all’inverso, legittimando le nostre forze dell’ordine ed i nostri giudici a fidarsi solo di qualcuno tra i loro referenti italiani. 

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