Il mercato immobiliare della Repubblica di San Marino

Il mercato immobiliare della Repubblica di San Marino

Nei giorni scorsi un noto costruttore speculatore ha dichiarato che i prezzi degli immobili in Repubblica non hanno risentito della crisi economica in corso , il che potrebbe anche risultare vero, ma occorre analizzare le ragioni per le quali questo fenomeno è in atto .
Il mercato immobiliare a San Marino è drogato essendo la gestione del comparto in mano a pochi noti grandi speculatori, i quali disponendo della quasi totalità delle risorse(terreni edificabili) riescono a controllare i costi degli immobili in barba alla fondamentali regole di mercato quali ad esempio Il numero di immobili disponibili e le richieste di acquisto degli stessi .
Ciò però che è emerso dall’ultimo censimento sull’edificato, non potrà non avere conseguenze politiche sul mercato immobiliare, ed il nuovo Governo dovrà prendere le opportune misure e considerando la crisi in atto, ci vorrà un impegno di tutta la classe politica, per evitare che interessi di pochi mettano a rischio il futuro di questa piccola Repubblica.
Non si capisce infatti con quale logica sia i grandi costruttori che i piccoli proprietari, consigliati sempre dai primi , continuino ad edificare palazzine nonostante vi siano già 8000 abitazioni realizzate ed inutilizzate. A chi si pensa di rivenderli? davvero qualcuno pensa di rilasciare residenze a forensi dandogli magari i finanziamenti agevolati per incentivarne l’ acquisto?
Tutti i cittadini sono consapevoli del fatto che il rilascio della residenza o del permesso di soggiorno comporta anche il garantire assistenza sanitaria gratuita e tutti i servizi che giustamente il nostro stato sociale prevede?
La politica si rende conto che se davvero questi migliaia di appartamenti fossero occupati, le attuali infrastrutture come: scuole; strade, reti acqua-energia elettrica-metano, ecc., non sarebbero sufficienti e il paese rischierebbe il black out?

Essendo realisti ed operando nell’interesse del paese, tutto il comparto edile il quale consciamente e con la complicità della politica ha in qualche decennio bruciato il lavoro per almeno 50 anni, deve comprendere che non si può continuare a costruire senza una progettualità urbanistica chiara e definita che passi prioritariamente dalla riqualificazione dell’esistente.
La politica , di concerto con gli operatori del settore deve trovare gli strumenti per orientare la capacità di produzione e le professionalità acquisite in questi anni verso soluzioni sostenibili,e in alternativa volgere lo sguardo al di fuori di questi confini.

Sinistra Unita
San Marino 13 1 2009

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