Il Psd detta gia’ le priorita’. Come reagira’ il Patto (Pdcs escluso)?

Il Psd detta gia’ le priorita’. Come reagira’ il Patto (Pdcs escluso)?

Antonio Fabbri, L’Informazione di San Marino: Psd parla da partito di maggioranza “una task force per ratifica accordi e uscita dalla black list” / Il Segretario Gerardo Giovagnoli: “Riforma tributaria va fatta ma non basterà, le entrate resteranno insufficienti. Gatti non si ricandida? Più che una rinuncia mi pare una exit strategy”

[…]

Segretario Giovagnoli, in questi
giorni state lavorando come
se foste un partito di maggioranza.
Sembra che la approvazione
della riforma fiscale interessi
più a voi che al Patto…

“A noi interessa rispettare gli
impegni presi e la credibilità internazionale
del Paese. Al Fondo
monetario si è andati con un odg
approvato da tutti in Commissione
finanze che metteva sul tavolo
anche la riforma fiscale. Il PSD
ha lavorato fortemente in questi
giorni per riportare al tavolo
corpi sociali e forze politiche e
trovare una sintesi. Abbiamo
incontrato, su nostra richiesta, i
partiti del Patto per valutare assieme
a loro un set di integrazioni
e maggiori garanzie sulla lotta
all’evasione e verso l’equità in un
confronto che mi pare stia provocando
effetti positivi. E’ particolarmente
importante che la
stagione delle riforme, che oggi
ha come tappa la rimodulazione
dell’IGR, trovi condivisione tra
tutte le parti coinvolte. Il nostro
impegno su questo è alla luce del
sole senza nessun tatticismo. Rimane
un problema fondamentale
che la nuova legge non risolve:
gli introiti dello stato sono e saranno
largamente insufficienti.
Si dovranno prendere altre decisioni
di aumenti e di tagli? Noi
vigileremo affinché non ricadano
su chi è già in difficoltà”
.

[…]

Mi sembra che su alcune priorità
ci sia poco da discutere.
In questa o nella prossima
legislatura, qualunque guida
avrà, non si potrà prescindere
dal rapporto con l’Italia. Che
ne pensa?

“Eh sì. Di priorità urgenti ce ne
sono almeno due. Uscita dalla
black list e progetto di sviluppo
economico. Siamo ancora nel
periodo in cui si puntella il sistema
economico per resistere alla
crisi; non si riuscirà a lungo a sostenere
questo sforzo senza raggiungere
i due obiettivi. Il PSD
pensa che si debba costituire una
task force da subito assieme alle
controparti politiche italiane per
ottenere la ratifica dell’accordo
firmato il 13 giugno e per uscire
dalla black list. Noi su questo
siamo a disposizione: continua
a non essere chiaro il quadro di
relazioni e di regole nel quale
l’economia sammarinese potrà
lavorare con l’Italia senza ricadere
in problemi con l’Agenzia
delle Entrate, Guardia di Finanza
o la Giustizia in generale; è
necessario concordare spazi di
manovra riconosciuti reciprocamente,
vedi esterovestizione
e fiscalità non sleale. Lo sviluppo
economico futuro rispetto al
mercato italiano sarà su questa
base. Sicuramente non sarà però
più sufficiente quel mercato, si
deve guardare oltre, gli accordi
sulle doppie imposizioni con
tanti altri Paesi sono un elemento
utile: permane non adeguato
però lo sforzo per farci riconoscere
internazionalmente e per
avere meno burocrazia, meno
discrezionalità e più capacità
della Pubblica Amministrazione
di dialogare con chi non è di lingua
italiana. Mi piacerebbe che
un imprenditore scegliesse San
Marino per la sua competitività,
per la celerità nelle risposte, per
il contesto di sicurezza economica
e contro la criminalità, non
perché, per caso, come troppe
volte avviene, qualche investitore
estero si imbatte in amici di
amici a San Marino e trova corsie
preferenziali per insediarsi
nel nostro sistema. Più stato di diritto e legalità, più controlli
ma meno discrezionalità e barriere
all’ingresso”. 

[…]

 

 

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