‘Il Re del lusso finisce in manette’, interpellanza Upr

‘Il Re del lusso finisce in manette’, interpellanza Upr

Domani, lunedì 4 agosto, il Gruppo Consiliare UPR depositerà la presente interpellanza presso la Segreteria Istituzionale:
“Il Re del lusso finisce in manette”
E’ così che le testate locali hanno titolato ieri per commentare l’arresto da parte dei Carabinieri di Riccione nei confronti dell’amministratore del Luxury Shopping Center di Dogana.
Una figura che pare gravitasse da diversi anni intorno a San Marino, molto conosciuto tra gli esercenti.
Un figura equivoca non a caso tribunale di Atene ha spiccato un mandato di cattura europeo nel 2008: contestati reati finanziari e in materia di falsità documentale.
Così come sembra che la sezione informativa della Gendarmeria da anni stesse monitorando le mosse dell’imprenditore che commercia in orologi e gioielli di pregio.  
Si tratterebbe di un commerciante greco di 42 anni, arrestato dopo una meticolosa attività d’indagine.
L’uomo, con doppia cittadinanza irlandese e greca, e con doppio nome, residente a Lugano, era ricercato per truffe ad alcuni istituti di credito ateniesi compiuti nel 2004 e 2005.
Lo stesso è stato poi condannato per emissioni di assegni a vuoto dal Tribunale di San Marino.
Attualmente pare fosse domiciliato a Dogana anche se non ci sono conferme effettive che detenesse permesso di soggiorno e residenza.
In ragione delle notizie di cui sopra interpelliamo il Governo per conoscere:
1) Tutte le delibere ed autorizzazioni rilasciate – sin dalla sua costituzione – alla società Luxury Rent;
2) L’attuale compagine societaria specificando – dalla sua costituzione ad oggi – e gli eventuali e possibili mutamenti degli assetti interni;
3) Chi era il soggetto promotore o il gruppo imprenditoriale che ha favorito la nascita di questa operazione commerciale;
Le domande di cui sopra sono importanti.
Possibile che abbia trovato a San Marino  – in anni in cui si è proclamato a destra e a manca la rivoluzione della trasparenza – eventuali sponde interne nonostante le contestazioni addebitategli?
Oltre agli addebiti emersi in queste ore apprendiamo che sia stato pure condannato – dal nostro Tribunale – per emissione di assegni a vuoto.
Possibile che – pur operando in un settore sensibilissimo in materia di riciclaggio – solo oggi emergono inquietanti risvolti?
Si richiede risposta scritta
Il Gruppo Consiliare UPR
San Marino, 3 agosto 2014

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