Il Resto del Carlino: Da Tremonti un’altra bocciatura: “San Marino,così non va”

Il Resto del Carlino: Da Tremonti un’altra bocciatura: “San Marino,così non va”

Da Tremonti
un’altra bocciatura:
“San Marino,così non va”

Ai margini di una riunione romana, l’incontro fortuito tra il titano Teodoro Lonfernini e il ministro dell’Economia, che da tempo nega un incontro al governo sammarinese

Tra il rumore di tazzine e profumo di caffè, l’incontro tra politici sammarinesi e il riluttante ministro del Tesoro, Giulio Tremonti, è avvenuto per caso, come nella trama dei film migliori. In tarda mattinata, alla Camera, a Roma, si è appena conclusa la riunione congiunta delle commissioni Esteri di Montecitorio e del Senato e del Consiglio grande e generale quando passa in Transatlantico Tremonti. Lo stesso che da un anno nega un incontro al governo sammarinese per trovare una soluzione ai contenziosi in ballo tra i due Paesi. Quando se lo vede passare di fianco, alla buvette, un giovane consigliere sammarinese coglie l’attimo per presentarsi.

E’ Teodoro Lonfernini, rappresentante del primo partito di maggioranza, la Democrazia cristiana. Il sammarinese, mentre al suo fianco si riunisce un gruppetto di consiglieri incuriositi, spiega al ministro i motivi della visita romana e lo scopo: ‘Favorire la soluzione delle situazioni in essere’, quindi accordi fiscali da ratificare, convenzione contro le doppie imposizioni da rinnovare e, in sostanza, normalizzare i rapporti tra le due Repubbliche. Il ministro Tremonti, però, non si scioglie più di tanto di fronte all’intraprendenza del consigliere e alla convinzione con cui San Marino ha operato e opera per mostrarsi in una veste nuova, e non più come paradiso fiscale. Tutt’altro: secondo voci raccolte dai presenti, Tremonti avrebbe messo davanti all’ospite sammarinese un elenco delle cose che ancora non vanno identico a quello che nel 2009 aveva portato all’attenzione della platea di cronisti al Meeting di Rimini. Tra queste, in primis, il numero troppo alto di banche e finanziarie presenti nei 60 chilometri quadrati della Repubblica del Titano.

In più, il ministro dell’Economia avrebbe aggiunto tra i punti negativi anche la situazione della Banca centrale di San Marino, priva ad oggi di un presidente. Come a dire: l’adeguamento normativo, e non solo, fatto da San Marino nell’ultimo anno, non è sufficiente. Il tutto si sarebbe concluso in pochi minuti, con un saluto piuttosto freddo. Contattato per avere dettagli sull’inatteso faccia a faccia, Lonfernini conferma l’incontro, ma preferisce parlare dei risultati della trasferta romana. Di fatto, la Commissione mista e gli incontri successivi avuti con i parlamentari italiani dei due schieramenti – da Antonio Leone del Pdl, vice presidente della Camera, a Massimo Donati dell’Idv e Dario Franceschini del Pd – hanno confermato ‘la disponibilità assoluta – spiega – a un confronto chiaro per scongelare i rapporti tra i due Paesi’, ma anche “un alto livello di solidarietà e rispetto della nostra realtà, senza pregiudiziali”. Resta il rammarico che “solo una voce esca fuori da questo coro”, si limita a dire lo scudocrociato.

Ora, in base agli impegni presi dal presidente della commissione esteri di Montecitorio, Stefano Stefani, il numero uno di via XX Settembre sarà chiamato in audizione dai commissari per chiarire gli ostacoli che hanno raffreddato la relazione di “amicizia e buon vicinato”, esistente, per un accordo fra i due Stati, dal lontano 1939. In quel frangente il ministro dovrà riferire in dettaglio l’elenco delle cose che non vanno sul Titano.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy