Il Resto del Carlino: Marco Gatti non si ricandidera’

Il Resto del Carlino: Marco Gatti non si ricandidera’

Il Resto del Carlino

La decisione. Marco Gatti non si ricandiderà

“Sono sempre sotto attacco. Non farò più il Segretario della Dc”

Sottolinea che i guai giudiziari dello zio non c’entrano

Il futuro. Non nega di essere interessato a un incarico di governo: ministro

 

«NON SARO’ il prossimo segretario della Democrazia cristiana». Non ci gira intorno Marco Gatti pensando al futuro del suo partito. Ormai da settimane il Pdcs si interroga. L’inchiesta sul Conto Mazzini ha cambiato gli equilibri di quello che è il partito storico della Repubblica. Bisognerà attendere il prossimo congresso per capire come quegli equilibri andranno a ribilanciarsi, ma qualche idea è già possibile averla. E buone indicazioni le fornisce già Gatti. «Ho sempre considerato – spiega l’attuale segretario generale del Pdcs – fosse particolarmente importante per un partito avere una rotazione degli incarichi. Ho fatto due mandati da segretario e mi sembrano sufficienti». Un addio alla segreteria del partito che non ha ‘legami’ con il recente arresto dello zio Gabriele Gatti, ex leader della Dc. «Sono sempre stato sotto attacco da quando sono diventato segretario del partito, quindi anche in questa situazione non è stato diverso dal solito… Non mi sono mai preoccupato di quello che pensano gli altri e le scelte che ho preso sono sempre state fatte di testa mia». Con un sogno quindi nel cassetto. Gatti, infatti, non nega di guardare con un certo interesse al ruolo di ministro. «Quello che sarà il mio ruolo lo vedremo. Non so se ci saranno le condizioni per fare il segretario di Stato – spiega – Se queste condizioni ci dovessero essere, penso che l’ambizione sia legittima». Sul futuro del partito Gatti ha ben in testa la rotta da seguire. «Servono idee nuove e anche persone che devono dimostrare di poter rappresentare il cambiamento – dice il democristiano – Non basta cambiare le persone per voltare pagina. Ma questo è un percorso che il nostro partito ha iniziato ormai già da tempo. Questo è un partito compatto e grande che ha la capacità di confrontarsi. Ognuno esprime le proprie posizioni, poi il compito della dirigenza è quello di tradurre i tanti punti di vista in una linea comune che tutti devono seguire». Se da una parte il mandato di Gatti alla guida del partito sembra essere arrivato al capolinea, dall’altra si fanno già i nomi dei possibili sostituti. E a non nascondere una certa voglia di mettersi in gioco è l’attuale segretario di Stato al Turismo, Teodoro Lonfernini. «Nella conduzione del partito – dice con convinzione – mi ci sono sempre riconosciuto. Nel momento in cui ci dovesse essere un passaggio non escludo una mia candidatura».

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