Filippo Graziosi di Il Resto del Carlino San Marino: Il caso. Era stato scarcerato lo scorso 4 aprile / «C’è Vallefuoco sul Titano» Ma i gendarmi arrivano tardi / Il boss sarebbe stato visto in un bar di Dogana
Qualcuno lo ha visto in un bar di Dogana mentre sorseggiava tranquillamente un caffè. Una presenza che non è passata inosservata, al punto che alla Gendarmeria sarebbe arrivata una telefonata. «C’è Francesco Vallefuoco a San Marino». Il boss di Brusciano, tornato in libertà da poche settimane, è ‘apparso’ sul Titano giovedì. Dopo la segnalazione gli agenti della gendarmeria si sarebbero messi immediatamente sulle tracce di Vallefuoco. Ma una volta arrivati nel bar indicato del boss non c’era neppure l’ombra. L’intento dei gendarmi pare fosse semplicemente quello di identificare Vallefuoco che a San Marino ha diversi procedimenti penali aperti, ma nessun mandato di arresto.
Arresto che invece il boss aveva subito nel febbraio dell’anno scorso nell’ambito dell’operazione Vulcano per le feroci estorsioni ai danni di commercianti e imprenditori che erano finiti nelle mani della sua agenzia riminese di recupero crediti. Un secondo ordine di arresto ai suoi danni era arrivato nel settembre del 2011 nell’ambito dell’inchiesta della Dia di Napoli denominata operazione
Staffa. Secondo l’accusa, Vallefuoco insieme con il notaio sammarinese Livio
Bacciocchi avrebbe ripulito i soldi della camorra sul Titano. Secondo gli inquirenti napoletani i proventi dei colpi del clan Stolder di Forcella, si parla di 5 milioni di euro in sei mesi, attraverso i buoni uffici di Vallefuoco prendevano la strada di San Marino dove Bacciocchi, il maggiore azionista di FinCapital, li versava in conti bancari per essere ‘lavati’. (…)
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