Il Segretario Valentini ancora a Luca Lazzari

Il Segretario Valentini ancora a Luca Lazzari

Anche se non è mia abitudine
alimentare nel dibattito politico lo scontro personale, la controreplica del
Consigliere Lazzari resa pubblica ieri, mi costringe ad una ulteriore
puntualizzazione.

Dichiarare, coma fa Lazzari, di
avere “scarso interesse” a dimostrare la verità delle affermazioni su cui ha
basato le sue tesi denigratorie o, peggio ancora, che molte cose che lui stesso
dice sono vere anche se è impossibile dimostrarlo, toglie evidentemente ogni
motivazione a fornire elementi perché la verità possa venire a galla e serve da
copertura per continuare a diffondere falsità o, che è lo stesso, mezze verità.

Qualche giorno fa Alessandro
Rossi ha pubblicato una sua riflessione 
che, non me ne voglia, mi permetto di prendere a prestito per la
consonanza che ci ritrovo: “Ebbene io vedo i miei concittadini discettare e
sentenziare, partendo da supposte verità conclamate di cui ognuno si erge a
portavoce ingenerando nel corpo sociale solo sfiducia e sconforto … Il
confronto politico non esiste, esistono solo piccoli palcoscenici personali
dove ogni attore si sente protagonista, recita il copione della propria vuota
verità senza ricercare in maniera dialettica il conforto alle proprie tesi
nell’interlocutore.”

Ora, quando Lazzari scrive, a
sostegno delle sue tesi, che “l’ordine della Repubblica è alterato dalla
volontà delle massonerie, dell’Opus Dei, della criminalità organizzata e di
altri consorzi di interesse”, sono sicuro che sa che non sta parlando di me, ne
tantomeno del Gen. Gentili. Se lo fa allora, consapevolmente o no, ma lo reputo
troppo intelligente per non averne consapevolezza, si fa strumento di quella
logica del complotto di cui non vuol sentir parlare.

Questo caro Luca è il “gioco
sporco” di cui parli e che non mi appartiene nonostante i tentativi goffi e
ripetuti di appiccicarmelo!

Concludeva Rossi nel suo articolo: “In questo modo non si genera
benessere collettivo ma si incrementa solo separazione sociale…”. Per questo
sono a ripeterti: “A chi giova?”. Un sussulto di sincerità, almeno con se stessi,
sarebbe un gesto rivoluzionario!  Se si
può favorire un tale percorso mi troverai sempre disponibile.

 

 San Marino, 6 febbraio 2015/1714 d.F.R.

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