Milano Finanza
Delta, le banche danno l’ok al 182-bis
Ora il Tribunale di Bologna avrà due mesi per omologare l’accordo che garantisce la messa in sicurezza delgruppo controllato dalla Cassa di San Marino. L’8 giugno vertice coi sindacati sulfuturo dei lavoratori
Andrea Di Biase
A poco più di due anni dal commissariamento, deciso dalla Banca d’italia nel maggio 2009 a seguito delle gravi irregolarità riscontrate dalla Vigilanza e dell’inchiesta sul presunto riciclaggio condotta dalla Procura di Forlì, sembra ormai essere a un passo la messa in sicurezza di Delta, il gruppo bolognese attivo nel credito al consumo controllato dalla Cassa di Risparmio di San Marino ed esposto nei confronti del sistema bancario per oltre 3 miliardi. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, nei giorni scorsi sarebbero arrivate sul tavolo dei commissari Bruno Inzitari, Enzo Ortolan e Antonio Taverna, le lettere di assenso delle banche creditrici al piano di ristrutturazione predisposto in base all’articolo 182-bis della legge fallimentare, che aveva già ottenuto il placet della Banca d’Italia nel marzo dello scorso anno. Sabato 28 maggio scadeva il termine entro il quale i soggetti interessati avrebbero dovuto pronunciarsi sul progetto e, secondo quanto si è appreso, avrebbero espresso parere favorevole tanti creditori rappresentanti circa il 98% del debito di Delta. Sarebbe dunque stato ampiamente superato il quorum del 60% previsto dalla legge per dare attuazione al piano. I commissari potranno così depositare l’accordo di ristrutturazione al Tribunale di Bologna, che avrà tempo 60 giorni per decidere
sull’omologa.
Il piano, che oltre a mettere in sicurezza Delta dovrebbe consentire alla Cassa di Risparmio di San Marino di recuperare crediti per 1,7 miliardi, prevede il pagamento integrale di tutti i creditori non aderenti all’accordo e la soddisfazione di quelli aderenti (prevalentemente il sistema bancario) con gli incassi netti dei crediti delle società finanziarie del gruppo Delta: Carifin, Plusvalore e Detto Factor. Per gestire, su incarico di queste società, la riscossione dei crediti sarà costituita una newco, al cui capitale parteciperanno le banche creditrici, tra cui il Banco Popolare, Unicredit e Bnl-Bnp Paribas. A sua volta, secondo quanto previsto, la newco conferirà l’incarico di recupero dei crediti non performing a Tarida (società del gruppo Delta a ciò dedicata), mentre la gestione degli incassi dei crediti in bonis sarà affidata a River Holding (anch’essa controllata al 100% da Delta).
L’incasso dei crediti costituenti patrimonio separato consentirà inoltre la soddisfazione integrale dell’ esposizione delle banche derivante da finanziamenti destinati, erogati in base all’articolo 2447-decies del codice civile. Questo tipo di finanziamenti ammonterebbe a circa 900 milioni su un ammontare complessivo dcl debito di Delta di circa 3,5 miliardi (1,3 miliardi di portafoglio libero e altri 1,3 miliardi di cartolarizzazioni).
Nell’ accordo di ristrutturazione predisposto in base all’articolo 182-bis dovrebbe rientrare infine anche la cessione a Intesa Sanpaolo di parte dei rapporti facenti capo a Sedici Banca, prevista scissione della stessa ed estinzione dell’esposizione debitoria nei confroiiti della Cassa di Risparmio di San Marino, e Bentos Assicurazioni.
Rimane invece ancora tutta da chiarire la posizione degli ex dipendenti del gruppo bolognese e in particolare dei 140 lavoratori che, in base agli accordi sottoscritti con i sindacati nel novembre scorso, avrebbero dovuto essere assorbiti da Intesa Sanpaolo e ricollocati nel futuro polo di banca telefonica che avrebbe dovuto essere costituito a Bologna. Anche per chiarire questo aspetto 1’S giugno prossimo i commissari straordinari di Delta, ormai chiuso l’itcr propedeutico all’omologa dell’accordo di ristrutturazione da parte del tribunale, incontreranno nel capoluogo emiliano le organizzazioni sindacali per fare il punto sulle future prospettive occupazionali.
Entro la metà di giugno è attesa infine l’autorizzazione della Banca d’Italia al passaggio di Eunice sim (e di tutti i suoi dipendenti) ad Arianna sim, società presieduta da Michele Calzolari e guidata da Rosanna Venneri, che ne è anche il principale azionista.
sull’omologa.
Il piano, che oltre a mettere in sicurezza Delta dovrebbe consentire alla Cassa di Risparmio di San Marino di recuperare crediti per 1,7 miliardi, prevede il pagamento integrale di tutti i creditori non aderenti all’accordo e la soddisfazione di quelli aderenti (prevalentemente il sistema bancario) con gli incassi netti dei crediti delle società finanziarie del gruppo Delta: Carifin, Plusvalore e Detto Factor. Per gestire, su incarico di queste società, la riscossione dei crediti sarà costituita una newco, al cui capitale parteciperanno le banche creditrici, tra cui il Banco Popolare, Unicredit e Bnl-Bnp Paribas. A sua volta, secondo quanto previsto, la newco conferirà l’incarico di recupero dei crediti non performing a Tarida (società del gruppo Delta a ciò dedicata), mentre la gestione degli incassi dei crediti in bonis sarà affidata a River Holding (anch’essa controllata al 100% da Delta).
L’incasso dei crediti costituenti patrimonio separato consentirà inoltre la soddisfazione integrale dell’ esposizione delle banche derivante da finanziamenti destinati, erogati in base all’articolo 2447-decies del codice civile. Questo tipo di finanziamenti ammonterebbe a circa 900 milioni su un ammontare complessivo dcl debito di Delta di circa 3,5 miliardi (1,3 miliardi di portafoglio libero e altri 1,3 miliardi di cartolarizzazioni).
Nell’ accordo di ristrutturazione predisposto in base all’articolo 182-bis dovrebbe rientrare infine anche la cessione a Intesa Sanpaolo di parte dei rapporti facenti capo a Sedici Banca, prevista scissione della stessa ed estinzione dell’esposizione debitoria nei confroiiti della Cassa di Risparmio di San Marino, e Bentos Assicurazioni.
Rimane invece ancora tutta da chiarire la posizione degli ex dipendenti del gruppo bolognese e in particolare dei 140 lavoratori che, in base agli accordi sottoscritti con i sindacati nel novembre scorso, avrebbero dovuto essere assorbiti da Intesa Sanpaolo e ricollocati nel futuro polo di banca telefonica che avrebbe dovuto essere costituito a Bologna. Anche per chiarire questo aspetto 1’S giugno prossimo i commissari straordinari di Delta, ormai chiuso l’itcr propedeutico all’omologa dell’accordo di ristrutturazione da parte del tribunale, incontreranno nel capoluogo emiliano le organizzazioni sindacali per fare il punto sulle future prospettive occupazionali.
Entro la metà di giugno è attesa infine l’autorizzazione della Banca d’Italia al passaggio di Eunice sim (e di tutti i suoi dipendenti) ad Arianna sim, società presieduta da Michele Calzolari e guidata da Rosanna Venneri, che ne è anche il principale azionista.