IlSole24Ore: Italia-San Marino: finisce la ‘guerra’ su fisco e finanza

IlSole24Ore: Italia-San Marino: finisce la ‘guerra’ su fisco e finanza

IlSole24Ore

I CONTENUTI DEL DDL Controlli congiunti a tutela della trasparenza degli scambi anche attraverso informative riservate

Italia-San Marino: finisce la «guerra» su fisco e finanza 

 

«Effettiva collaborazione sulla vigilanza nei settori bancario, finanziario e assicurativo», «impegno comune contro il riciclaggio dei proventi di attività criminose», «controllo dei movimenti transfrontalieri di denaro contante e valori assimilati».

Se a queste parole – contenute nella Convenzione in materia di collaborazione finanziaria votata definitivamente ieri dalla Camera, col solo voto contrario di Rocco Buttiglione, e ora in attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dopo il via libera ottenuto in precedenza dal Senato – seguiranno fatti concreti, si potrà veramente dire che si volta pagina nei rapporti tra Italia e San Marino. Rapporti piuttosto tesi, specie da quando San Marino era stata messa in black list con importanti aggravi e appesantimenti burocratici per le transazioni commerciali e il Titano era visto dall’Italia come un rifugio dorato, e assai comodo da raggiungere, per denaro da sottrarre alle pretese dell’Erario. Ora a sancire una equiparazione definitiva ai Paesi non Ue serve solo l’approvazione del cosiddetto “Memorandum”, cui stanno lavorando Bankitalia e l’omologo istituto sammarinese: a quel punto le banche basate a San Marino potranno operare in Italia come qualsiasi altro istituto di credito extra Ue. «Finalmente si chiude il cerchio dei trattati – spiega Gianluca Pini, Lega Nord, che ha seguito per anni l’iter della Convenzione – e questo rappresenterà una boccata d’ossigeno anche per i frontalieri italiani la cui occupazione a San Marino era calata di oltre un terzo a causa anche delle tensioni e della complessità dei rapporti tra i due Stati».

La convenzione votata ieri dall’Aula della Camera – siglata dalle due parti nazionali il 26 novembre 2009 e che l’Italia ha tenuto ferma per quasi cinque anni – impone ai due Stati di cooperare al fine di «tutelare la stabilità, l’integrità e la trasparenza dei sistemi finanziari» anche «mediante lo scambio di informazioni riservate e lo svolgimento di accertamenti ispettivi diretti» sulla base di accordi specifici tra l’Agenzia per l’informazione finanziaria di San Marino e l’Unità di informazioni finanziaria italiana.

Il cammino che giunge ora a compimento era stato propiziato il 12 febbraio scorso, quando un apposito decreto del ministero dell’Economia aveva espunto la Repubblica di San Marino dalla black list fiscale contenuta nell’articolo 1 del Dm4 maggio 1999. La fuoriuscita dalla black list – non trova più applicazione la presunzione che siano residenti, e quindi tassabili, in Italia anche quei soggetti che, salvo prova contraria, dopo essersi cancellati dall’anagrafe della popolazione residente si siano trasferiti in uno dei “paradisi fiscali” tra cui vi era San Marino e si attenuano gli obblighi di comunicazione in caso di cessione di beni – giunge a conclusione di un percorso di riforme che la Repubblica del Titano ha intrapreso per allinearsi agli standard di trasparenza e scambio di informazioni in materia fiscale richiesti dall’Ocse. In primis la sottoscrizione, il 3 ottobre 2013, della Convenzione contro le doppie imposizioni che, di fatto, ha creato le condizioni per la fuoriuscita della repubblica sammarinese dalla black list, garantendo lo scambio di informazioni finanziarie e la caduta del segreto bancario che non potrà più essere opposto alle richieste dell’amministrazione finanziaria italiana.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy