IlSole24Ore
Tremonti dialoga con i cardinali
Carlo Marroni
Non era certo la prima volta che da ministro entrava in Vaticano. Giulio Tremonti era già stato lo scorso marzo nei sacri palazzi per incontrare Benedetto XVI e giusto tre settimane fa era stato ricevuto dal segretario di stato, cardinale Tarcisio Bertone. Ma ieri il ministro dell’Economia – ed è la prima che accade – ha parlato davanti a oltre settecento esponenti della chiesa, in buona parte i responsabili economici di congregazioni religiose, enti vaticani e grandi diocesi, oltre ad un folto gruppo di cardinali e arcivescovi.
Un incontro – il quinto di questo genere – dedicato alla crisi internazionale, introdotto da Bertone, e a cui ha partecipato il presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi. ‘Il mondo ha quanto mai bisogno di norme trasparenti per regolare la finanza. Regole che comunque a livello locale devono essere accompagnate da politiche improntate al rigore e all’austerità’ ha detto Tremonti secondo quanto riportato dall’Osservatore romano. Ma il ministro – che ha risposto ad alcune domande – non ha mancato di ribadire un passaggio di politica nazionale su cui la chiesa italiane è particolarmente sensibile: entro fine anno sarà assicurata la copertura finanziaria per le scuole paritarie, anche se ancorata ai limiti di spesa. Un annuncio atteso, dopo che due giorni fa proprio il ministero di via XX Settembre aveva precisato che i soldi ci sarebbero stati, ma che arrivavano dopo qualche tensione con il mondo cattolico, a cui aveva dato voce la scorsa settimana proprio l’Osservatore Romano, che aveva parlato di ‘allarme per i tagli’.
E’ questo un ulteriore tassello dello stretto dialogo che da tempo ha intessuto Tremonti con le gerarchie, e che parte da lontano. Oltretevere non si è dimenticato che fu lui, nel 1984, a scrivere il meccanismo dell’8 per mille, ma la stretta è arrivata dal 2007, quando a Lorenzago di Cadore incontrò il Papa. Che rivide un anno dopo a Bressanone. Incontro da cui scaturì una particolare intesa anche grazie al libro del ministro “La paura e la speranza”, molto apprezzato dal Papa, che proprio in quel periodo aveva dato un nuovo impulso alla stesura dell’enciclica Caritas in Veritate. Viene fatta risalire a pochi mesi dopo, il 20 novembre 2008, la cosiddetta “svolta ratzingeriana” di Tremonti, quando all’Università Cattolica di Milano, ricordò che la crisi era stata prevista dall’allora cardinale Jospeph Ratzinger nel 1985. Poi un nuovo incontro con il Papa, in Vaticano, lo scorso marzo, accompagnato da Gotti Tedeschi, l’economista-banchiere che di Tremonti è consigliere.
Il dialogo tremontiano con le gerarchie è ad ampio spettro, e oltre a Bertone (incontrato anche il 17 ottobre scorso), abbraccia il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, il ministro della Cultura vaticano e neo-cardinale, Gianfranco Ravasi e il patriarca di Venezia, Angelo Scola, da cui portò Umberto Bossi in visita lo scorso anno. Entrature forti in Curia (dove l’altro interlocutore-chiave è Gianni Letta) quindi, ma soprattutto una forte presa sulla chiesa territoriale, in sintonia con la Lega. A cui si aggiunge attenzione verso i movimenti, specie Cl, vista la partecipazione al Meeting. Una posizione che lo pone su un piano privilegiato specie in un momento di relazioni difficili tra il mondo cattolico e Silvio Berlusconi, come sta emergendo dopo l’invito rivolto ieri al premier da parte del Forum delle famiglie a non partecipare alla conferenza sulla Famiglia di lunedì. Anche nella Chiesa, infatti, si stanno sommando le voci critiche sulle vicende “private” di Berlusconi, più o meno esplicite.
Tanto che anche le parole del Papa ieri sono suonate come un monito, naturalmente di carattere generale, visto che quando parla si rivolge al mondo intero: ‘La spazzatura non c’è solo in diverse strade del mondo, ma in diverse anime. Solo la luce del Signore ci pulisce, ci purifica e ci dà la retta via’ ha detto Ratzinger all’udienza generale.