Imprese di San Marino in difficoltà anche con sede fuori
La Tribuna Sammarinese insiste nella interpretazione più restrittiva dell’ultima circolare dell’Agenzia della Entrate in merito alle difficoltà per le imprese di San Marino ad operare anche dopo aver aperto sedi in Italia.
Nonostante la
interpretazione del Presidente dell’Ordine dei Commercialisti dr. Marino Albani, diffusa dopo l’assemblea dei professionisti.
Titolo: Sono numerose le novità introdotte dalla circolare dell’Agenzia delle Entrate del 21 ottobre
/ Black list anche per le imprese che hanno
delocalizzato in Italia: il contrasto all’evasione
giustifica le interpretazioni estensive /
La stampa
locale cerca solo
di fare capire
come stanno
effettivamente le
cose. Ai tecnici e ai
politici il compito
di indicare le
soluzioni.
Se poi si sostiene, come
hanno fatto i commercialisti
riuniti in assemblea, che
l’interpretazione che l’Agenzia
delle Entrate dà alla norma
sia fin troppo estensiva,
possiamo certamente concordare
con loro, ma di certo
non sarà facile per un’impresa
sammarinese che ha
aperto una propria commissionaria
in Italia dimostrare
che non si tratta di stabile
organizzazione vista l’assoluta
indeterminatezza che
vige nell’ordinamento italiano
rispetto a tale concetto,
mai definito espressamente
e considerata invece la definizione
che ne dà l’Ocse:
‘Una sede fissa di affari in
cui l’impresa esercita in tutto
o in parte la sua attività’.
Come fare a dimostrare
all’Agenzia delle Entrate
che le imprese recentemente
aperte in Italia non sono
sedi fisse d’affari in cui l’impresa
(sammarinese) esercita
la sua attività?