Si infittiscono i consigli – ed anche la confusione – per le imprese della Repubblica di San Marino di fronte alla emergenza costituita dalla permanenza del Paese nella black list
di cui al
decreto ‘incentivi’ .
Oltre a singoli operatori, per altro navigati, dopo
la Camera di Commercio, diffonde i propri consigli l’Osla (Organizzazione Sammarinese Lavoratori Autonomi).
Il direttore dell’Osla Giorgio Chiaruzzi: ‘Aprire una sede in Italia non sarebbe così semplice come per le grandi aziende che hanno già l’Iva, i nostri associati dovrebbero spendere non meno di 10-20mila euro, e molti non possono affrontare una spesa simile. Inoltre, andrebbero in un Paese col quale non si hanno accordi contro le doppie imposizioni, quindi si trasferirebbero da clandestini. Una delle soluzioni cui stiamo pensando è costituire un consorzio di piccole medie imprese e trasferirci in un Paese dell’Unione Europea col quale siano già in vigore gli accordi, come ad esempio l’Austria‘. (San Marino Rtv)