Incontro fallito, si va allo sciopero

Incontro fallito, si va allo sciopero

Smascherato il patto di ferro Governo-ANIS. L’Esecutivo conferma gli articoli sulla flessibilità e ammortizzatori sociali. Così si affossa la contrattazione e il progetto complessivo sugli ammortizzatori sociali. Questo inasprimento della conflittualità non fa altro che aumentare le ragioni dello sciopero generale

Il Governo si è tolto la maglia di arbitro e ha indossato quella dell’ANIS. È emerso durante l’incontro di oggi sulla finanziaria 2010. L’Esecutivo, se da un lato non ha accolto nessuna delle richieste avanzate dalle Confederazioni per migliorare la finanziaria, dall’altro ha confermato di aver inserito – evidentemente sotto pressione dell’ANIS – nuovi articoli che riguardano la flessibilità del lavoro e uno stralcio sugli ammortizzatori sociali.

Le norme sulla flessibilità sono un gravissimo intervento a gamba tesa sulla contrattazione, che non ha precedenti nella storia del nostro paese e di nessuno Stato europeo: è gravissimo che il legislatore entri in un rapporto di tipo privatistico tra lavoratore e datore di lavoro, regolamentato dai contratti collettivi di lavoro, e si schieri apertamente dalla parte dell’ANIS. In tal modo il Governo spazza via la contrattazione e lede i fondamentali diritti democratici dei lavoratori, dimenticando anche che i contratti di lavoro dell’industria e degli Istituti di Credito sono ancora fermi al palo, e che alla fine dell’anno scadono quelli di edilizia, servizi e commercio…

Le norme stralcio sugli ammortizzatori sociali inserite in finanziaria, denotano la chiara volontà di affossare il progetto complessivo sugli stessi ammortizzatori sociali. Si tratta di una violazione degli impegni sanciti nell’accordo tripartito del 9 luglio, che prevedono l’approvazione dell’intero progetto, e non di alcune norme stralcio. Con questo blitz, l’Esecutivo nega l’esigenza fondamentale, avvertita da tutto il mondo del lavoro, di avere subito questo progetto di legge.

Queste iniziative unilaterali e autoritarie, se confermate definitivamente dall’intero Congresso di Stato, non faranno altro che far saltare il tavolo tripartito che lo stesso Esecutivo ha promosso. Altro che volontà di “evitare il muro contro muro”, sbandierata nelle dichiarazioni di esponenti di Governo nei giorni scorsi: l’Esecutivo di fatto sta gettando benzina pura sul conflitto sociale.

CSdL e CDLS hanno chiesto all’Esecutivo di eliminare dalla finanziaria i nuovi articoli sulla flessibilità del lavoro e sugli ammortizzatori sociali (assumendo l’impegno di approvare in gennaio l’intero progetto), nonché di togliere alcuni articoli che riguardano la contrattazione nella Pubblica Amministrazione e che realizzano in maniera impropria un pezzo di riforma della PA, riportando invece i contenuti nello specifico tavolo di confronto col sindacato.

Questo inasprimento della conflittualità causato dal patto Governo-ANIS, non fa altro che aumentare le ragioni dello sciopero generale di mercoledì 16 dicembre, che a questo punto è indirizzato anche nei confronti dell’Esecutivo.

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