Introduce una serie di interventi e correttivi necessari per rendere il sistema
previdenziale più sostenibile nel tempo. Tuttavia il confronto col sindacato è
stato insufficiente
12 maggio 2011 – Si è svolto questa mattina l’incontro tra
le organizzazioni sindacali e la Segreteria di Stato per la Sanità, sulla riforma del
sistema pensionistico. La Confederazione del lavoro ha ribadito le sue
osservazioni e proposte di modifica, ma non sappiamo che cosa la Segreteria di Stato intenderà
accogliere; sappiamo solo che le sottoporrà al suo gruppo tecnico di lavoro.
Si tratta di un progetto di legge che introduce una serie di
interventi e correttivi necessari,
finalizzati a rendere il sistema previdenziale più sostenibile nel tempo.
Rispetto alla sua proposta iniziale di elevare l’età pensionabile a 67 anni, la
Segreteria di Stato
si è resa disponibile ad abbassarla a 66, allungando nel tempo l’entrata a
regime di questa nuova soglia di età. La CSdL da parte sua ha ribadito
l’esigenza di rimanere a 65 anni. Circa la grave problematica dei fondi
pensione strutturalmente in deficit dei commercianti e artigiani, le proposte
della Segreteria sono troppo deboli e insufficienti, e quindi non risolutive.
In generale, il confronto con le organizzazioni sindacali è
stato insufficiente e parziale; la Segreteria di Stato
ha annunciato la volontà di portare il progetto di legge di riforma
pensionistica all’ufficio di presidenza già del prossimo lunedì, per l’avvio
all’iter consiliare. Un confronto più articolato in fase di costruzione del
progetto, avrebbe dato la possibilità di migliorare ulteriormente questo
intervento di riforma.
Circa la proposta di legge di previdenza integrativa
(sistema a capitalizzazione), si tratta di un progetto in cui l’aliquota
contributiva viene suddivisa equamente tra datore di lavoro e lavoratore. Anche
questa parte di previdenza rientra in un ambito di gestione pubblica, e ciò
assicura maggiori garanzie sul capitale da parte dello Stato, come chiesto
dalla CSdL.