Incubi e terrore a ‘L’albero delle foglie vive’

Incubi e terrore a ‘L’albero delle foglie vive’

Francesco Ceccoli presenta “Il divoratore” di Lorenza Ghinelli

Venerdì 19 giugno ore 21:15 al Bar del Pattinaggio

Il terzo appuntamento della rassegna prevede la presenza di una scrittrice dalle strepitose capacità narrative: Lorenza Ghinelli, classe 1981, un diploma in grafica pubblicitaria, uno in Tecniche della Narrazione alla Holden di Torino, un altro in montaggio digitale a Bologna, un altro ancora in Web Design a Cattolica. Laureanda in Scienze della Formazione. Il suo sito è http://www.onirikadesign.it
Il Divoratore è il titolo del suo primo romanzo, è la storia di una caduta, di un bambino dal talento inaspettato e terribile, è la storia di ragazzini che vengono uccisi. Una favola nera da leggere prima di spegnere la luce. Un romanzo che apre le porte all’inconscio e le fa strepitare.

Scrive Valerio Evangelisti nella prefazione del libro:
“Potrebbe essere un piccolo dramma, per chi è del mestiere. Appaiono giovani autori, alle loro prime prove letterarie, e sfoggiano uno stile di rara sapienza. Non che lo stile sia tutto, ci mancherebbe. Servono anche, e soprattutto, le idee. Ma quando una giovane esordiente combina le due cose, si resta obiettivamente turbati”.

Lorenza dice del suo libro: Ma Il Divoratore di cosa parla? C’è una frase che mi ronza in testa da parecchio tempo, la frase ha una voce. Ed è la voce di mia madre: Lori…
penso che… sì, saresti bravissima se provassi a scrivere… UNA STORIA
NORMALE…(?!) Il punto è proprio questo. Io CREDO di scrivere storie normali. Facciamo una cosa, un esperimento: bruciamo il concetto di normalità. Proviamo a sostituirlo con una parola più complessa e leggermente meno soggettiva: umanità. Ecco. Io credo di scrivere storie che parlano di umanità, di noi. E di quello che lo specchio non riflette. Perché il mostro, dal latino monstrum, significa ‘segno divino, prodigio’. Il mostro ha un’unica funzione, quella di testare il nostro coraggio a guardarlo negli occhi, a riconoscerlo come una parte esiliata della nostra moltitudine. Il mostro è un reietto. E urla riconciliazione.

Le mie storie pullulano di creature che strisciano in sottomondi, di proiezioni che s’incarnano e, talvolta, uccidono. Ma quello che racconto non è splatter, non è horror. Ci si apparenta, certo, ma è un’altra cosa. Il Divoratore è una favola nera che racconta l’inferno quotidiano e le battaglie per sopravvivergli. è una storia di omicidi, di rimozioni, di violenza ma anche di fratellanza, di amore e di coraggio. Fratellanza amore e coraggio non sono certo cose normali, le si incontra di rado. E anche questo lo concedo. Il Divoratore è una storia vera. Umana. E questo basta.

Segue alle ore 22:30 la performance dei Mafious Maffin. La loro musica è una mescolanza di rock, alternative e punk. I componenti sono Michele Bollini (voce), Danilo Malavolta (chitarra), Matteo Lazzari (chitarra), Vittorio Broccoli (basso), Marco Casali (batteria).

L’iniziativa ha il patrocinio della Giunta di Castello della Città di San Marino ed è organizzata dal Bar del Pattinaggio, dalla libreria Ciquadro e dall’Associazione Locomotiva.

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