Influenza A, sul Titano

Influenza A, sul Titano

Influenza A, sul Titano

sul lavoro 35% di assenze

04/12/2009

Influenza A, pandemia, H1N1. Sono parole chiave utilizzate spesso in questi mesi. È bene fare chiarezza sull’argomento, perché di tante cose che si dicono (e si scrivono), ce ne sono parecchie di inesatte, e con questi argomenti è il caso di sgomberare il campo da ogni dubbio. Partiamo con due notizie, una buona e l’altra cattiva. Quella buona annuncia che il picco influenzale, almeno per il momento, dovrebbe essere stato lasciato alle spalle, proprio la scorsa settimana. La notizia cattiva invece riguarda l’incidenza dell’assenteismo nelle aziende sammarinesi dovuto all’influenza A: i dati pervenuti all’ANIS parlano infatti di un picco addirittura del 35% di assenze, picco comunque che – a conferma del dato generale appena citato – sarebbe già in fase calante. Su influenza A, pandemia, prevenzione e problemi correlati al mondo del lavoro, San Marino Fixing ha intervistato il Professor Walter Pasini, Specialista in medicina del Lavoro, Direttore Tecnico dell’ambulatorio di Medicina del lavoro di Assoservizi, rappresentante di un centro di Travel medicine e global help che si occupa della salute dei viaggiatori internazionali.

Ci sono regole di buona educazione prima ancora che di profilassi, che sarebbe bene rispettare. Lavarsi le mani, evitare di starnutire in direzione delle altre persone ad esempio. Tutto questo potrebbe contribuire a limitare il contagio dell’influenza A H1N1, la cosiddetta “suina”. Al di là della preoccupazione, più o meno giustificata per la diffusione di questo virus, il fenomeno ha una certa rilevanza anche sotto il profilo economico. Tra i suggerimenti degli organismi sanitari c’è infatti quello di restare a casa in presenza di sintomi influenzali, e ambienti di lavoro affollati – le fabbriche, quindi, in particolar modo – sono luoghi più a rischio per la diffusione del contagio.

Ma prima di tutto sgomberiamo il campo da ogni equivoco. Con il Professor Walter Pasini, specialista di Medicina del Lavoro, partiamo proprio dall’inizio.

Professor Pasini, cosa significa pandemia?

“Per pandemia s’intende una qualsiasi malattia infettiva, che coinvolge indistintamente tutti i paesi del mondo. È una definizione che quindi ha un significato di carattere geografico. Per pandemia influenzale, in particolare, s’intende un’influenza causata da un virus nuovo, differente rispetto ai virus stagionali, che nello stesso tempo si diffonde in tutti i Paesi con un alto livello di contagiosità”.

Che differenza c’è tra l’influenza stagionale e la cosiddetta suina?

“L’influenza ‘suina’, H1N1, è una pandemia, quindi per definizione è un virus completamente nuovo rispetto al passato. Ora, purtroppo non è mai stata fatta un’analisi epidemiologica dell’influenza stagionale, e quindi non disponiamo di dati precisi che ci permettano di fare un raffronto preciso in proposito di mortalità tra l’influenza A e l’influenza stagionale. Possiamo però dire che questo virus pandemico ha stupito per il fatto di essere relativamente benigno rispetto a quanto si temeva guardando ai precedenti storici di virus pandemici, parlo in particolare della ‘spagnola’ del 1918-1919. Questo insomma è un virus diverso a quelli stagionali, ma che ha molto in comune con essi”.

Parliamo dei vaccini e in particolare di quello relativo all’influenza A.

“Il vaccino è in generale la misura di prevenzione più efficace. Per il vaccino contro l’influenza A non ci sono rischi sul piano della sicurezza, si tratta di un vaccino ampiamente testato. Il problema, casomai, è che è arrivato tardi: le campagne vaccinali dovrebbero iniziare infatti almeno due o tre mesi prima della fase esplosiva delle epidemie”.

Possiamo dire che il peggio è passato?

“In genere ogni malattia di questo tipo ha un andamento a picco, raggiunge un apice e poi scende. E il picco è già stato toccato e superato proprio la settimana scorsa, il numero di casi sta rapidamente diminuendo. Poiché tutti i virus influenzali mutano, è plausibile ritenere che ci sia la possibilità di una nuova ondata di contagi, e di conseguenza sarà importante combatterla anche tramite il vaccino. Se sarà efficace anche contro il virus mutato? Se la mutazione non sarà sostanziale, e finora non abbiamo motivi di credere in una trasformazione radicale, il vaccino svolgerà adeguatamente la sua funzione”.

Quali sono le regole da rispettare per limitare il contagio?

“Ci sono regole elementari, banali misure di prevenzione: coprirsi con un fazzoletto quando si tossisce o starnutisce, gettando poi il fazzoletto nel cestino, lavarsi regolarmente le mani con acqua e sapone. Se si hanno i classici sintomi influenzali è opportuno contattare il proprio medico curante, evitare i luoghi affollati e restare a casa da scuola o dal lavoro. E poi si può e si deve trattare l’influenza, quando ha colpito, con farmaci antivirali, perché esiste una possibilità terapeutica importante”.

Guardiamo adesso la questione nella prospettiva della medicina del lavoro. Cosa si può fare in questo caso, e quale incidenza sta avendo l’influenza A H1N1 a San Marino?

“Nelle aziende sammarinesi è stato accertato, nella fase di picco, fino a un massimo superiore al 30-35% di assenteismo, e in un’azienda questo può essere considerato un problema serio, che può compromettere l’operatività di intere linee di produzione. Per quello che riguarda la prevenzione, le regole già citate vanno applicate con il massimo della rigorosità. È opportuno inoltre eseguire nel modo più rigoroso la pulizia dei locali, i banchi di lavoro, i macchinari. E poi quando si verifica un caso di contagio, va subito isolato”.

Loris Pironi

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