Interpellanza sui furti

Interpellanza sui furti

Nell’ultima settimana si sono registrati ben cinque episodi di furto in abitazione tra il Castello di Domagnano e quello di Borgo. È evidente che questo generi preoccupazione verso i Cittadini che si sentono esposti al rischio di trovare la casa svaligiata o addirittura di fare brutti incontri.

Non ci si trova nemmeno in un periodo come quello estivo nel quale questi episodi sono statisticamente più frequenti, sia per la coincidenza con il periodo delle vacanze, sia per un maggior numero di presenze in territorio.

Diversi esponenti del Patto per San Marino, che oggi siedono in Consiglio, al Governo, o a capo di amministrazioni locali come ad esempio Domagnano, nel corso della campagna elettorale del 2008 si erano assunti solennemente l’impegno di garantire maggiore sicurezza ai Cittadini, usando anche toni emergenziali decisamente esagerati per la nostra realtà.

In questo suo primo anno di attività il Governo si è limitato a mostrare i dati che descrivono il fenomeno dei furti in leggero calo o comunque stazionario, in linea cioè con l’andamento degli ultimi anni ma che aveva spinto la maggioranza a ritenere la situazione giustamente inaccettabile.

Il problema tuttavia non è solo sul lato preventivo, dove le Forze dell’Ordine sono continuamente impegnate al controllo del territorio, non sempre facile con le risorse a disposizione, ma anche su quello repressivo, laddove nessun colpevole viene effettivamente condannato e punito.

Questo permissivismo de facto trova semplice applicazione con il breve periodo di custodia cautelare (solitamente pochi giorni), che viene riservato al reo, trascorso il quale l’autore del misfatto, quasi sempre straniero, viene accompagnato al confine e rimesso in libertà. È a tutti noto infatti che quando dopo mesi il processo, che si svolge in contumacia, si conclude anche con una condanna senza la sospensione condizionale (soprattutto per chi ha precedenti), nessuno di questi si presenta “spontaneamente” a San Marino per scontare la pena e non essendo possibile richiedere l’estradizione all’Italia è come se esistesse un sostanziale indulto.

Ritenendo quindi che tale procedura, oltre a vanificare il lavoro delle Forze di Polizia, non dia le doverose rassicurazioni ai Cittadini, interpello il Governo per sapere quali misure ha intenzione di adottare per garantire la certezza della pena e quali tempi prevede per la loro realizzazione.

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