Interrogazione indennizzo dell’errore giudiziario. Replica di Ciavatta, Pedini Amati, Foschi a Valentini

Interrogazione indennizzo dell’errore giudiziario. Replica di Ciavatta, Pedini Amati, Foschi a Valentini

Comunicato stampa congiunto
Giovedì 17 settembre 2015, all’apertura dei lavori dell’ultima sessione del Consiglio Grande e Generale, i consiglieri Roberto Ciavatta, Ivan Foschi e Federico Pedini Amati hanno preso la parola durante il comma comunicazioni per replicare alla risposta scritta del Segretario di Stato per gli Affari Esteri, conseguente alla loro precedente interrogazione.
A questa interrogazione, depositata il 13 luglio 2015, il Segretario Valentini ha immediatamente e in modo sommario risposto oralmente, ma il regolamento consigliare non dà alcuna possibilità di replica agli interroganti. La risposta scritta alla nostra interrogazione è stata trasmessa solo a fine luglio e il suo contenuto è, a nostro avviso, colmo di interpretazioni “fuorvianti”: San Marino ancora oggi nega il diritto all’indennizzo obbligatorio (e non “facoltativo” come l’interpreta il Segretario) conseguente a un errore giudiziario definitivamente riconosciuto dal nostro tribunale.
Nei nostri interventi abbiamo cercato di correggere le interpretazioni erronee del Segretario Valentini, avendo come unico obiettivo l’intento di mettere in guardia dai danni reputazionali che in seguito ad esse deriveranno necessariamente a livello internazionale per la Rep. di San Marino: il diniego di giustizia, corollario del rifiuto di indennizzo dell’errore giudiziario, è un tema da prendere tutt’altro che alla leggera.
Il comma comunicazioni non viene trasmesso pubblicamente via radio, ma noi siamo persuasi che la sostanza delle nostre considerazione debba essere condivisa con la cittadinanza per ristabilire la corretta interpretazione e applicazione di questo accordo internazionale firmato e ratificato ai tempi dell’adesione del nostro paese al Consiglio d’Europa nel lontano 1989 (in particolare il protocollo n.7 art.3, il cui testo e relazione esplicativa non lasciano alcuno spazio di interpretazione).
Con questo comunicato speriamo di riuscire a riassumere i punti fondamentali dei nostri rispettivi interventi.
Congiuntamente, Roberto Ciavatta, Ivan Foschi e Federico Pedini Amati hanno insistito sui seguenti punti principali:
‒    Ad oggi e malgrado i nostri impegni internazionali del 1989 a Strasburgo, non esiste a San Marino alcuna legge o norma interna che permetta l’indennizzo dell’errore giudiziario, cosa del resto rimarcata recentemente (il 16 dicembre 2014) dalla nostra magistratura.
‒    Il governo, tramite il Segretario di Stato per gli AA.EE., confonde ingenuamente il tema dell’«errore giudiziario» con quello della «responsabilità civile dei magistrati».
‒    La risoluzione dell’indennizzo di un errore giudiziario non dev’essere raggiunta tra la vittima e il Congresso di Stato, ma tramite il nostro tribunale che, dal 2007 (vista l’esistenza dell’unico caso concreto) deve imparzialmente verificare le eventuali perizie depositate. Durante tutti questi anni la politica si è incredibilmente rifiutata di introdurre la norma in questione, non fornendo di fatto al tribunale gli strumenti giuridici necessari a permettere una decisione giusta e sensata.

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