Intervento del Movimento civico Rete sul ‘polo museale’ del centro storico di Citta’

Intervento del Movimento civico Rete sul ‘polo museale’ del centro storico di Citta’

Cogliamo con piacere le indicazioni degli architetti Galassi e Mazza, che ieri hanno sostenuto la necessità di valorizzare il patrimonio esistente del nostro meraviglioso centro storico anziché stravolgerlo con progetti faraonici senza copertura economica e privi di certezze di ritorno (culturale, economico, reputazionale).

Ci chiediamo perché, ad esempio, la politica nostrana -anziché lamentarsi che la popolazione risponde sempre negativamente ad ogni grande progetto edile- non abbia mai preso in considerazione di mettere in campo delle pianificazioni e progettazioni partecipate, il metodo più all’avanguardia e sperimentato con grande successo in tante realtà limitrofe.

Con una pianificazione e progettazione partecipata, è la cittadinanza a decidere cosa fare delle sue aree sensibili: essa dovrebbe decidere, nel caso specifico di un polo museale nel centro storico, quale sia la migliore strategia da seguire, quali interventi effettuare, come farli ecc.

A San Marino Agenda 21 -che ieri sulla stampa ribadiva la necessità di avviare l’iter per la sua attuazione- in passato aveva già svolto un primo lavoro preliminare in tal senso, dal quale risultava che l’ipotesi maggiormente condivisa era la realizzazione di un polo museale diffuso nel centro storico che creasse un percorso sostenibile e fruibile da tutti.

Certo, se la popolazione volesse un progetto di riqualificazione e il governo, senza PRIMA consultarla, presentasse invece uno stravolgimento dell’esistente, difficile non aspettarsi critiche.

Perché poi, oltre a non considerare la strada del coinvolgimento della cittadinanza alle scelte che gli pertengono, non si è presa in considerazione la strada di un bando di concorso internazionale? Insomma, i punti non chiari, che gravitano attorno alla solita carenza di trasparenza nell’assegnazione degli incarichi edili e del solito modo di procedere che considera i cittadini come sudditi, ci sono eccome.

Meglio dunque ridiscuterne, creare partecipazione e condivisione, economizzare e creare strutture sostenibili e di nicchia, poi eventualmente fare bandi chiari, pubblici, trasparenti di assegnazione degli eventuali lavori di ristrutturazione e riconversione energetica.

Rete, nel suo programma, ad esempio prevede che per opere di impatto ambientale vengano sempre previsti referendum confermativi almeno zonali. Come in Svizzera, ad esempio, che non per questo ci pare un paese immobile (spesso la politica è invece solita affermare, con un certo disprezzo per la cittadinanza, che se si lasciasse decidere alla popolazione non si farebbe mai niente… forse, in verità, sarebbe invece molto più difficile fare abusi, speculazioni, obbrobri).

Un nostro gruppo di lavoro un progetto ben delineato di polo museale diffuso ce l’ha pronto. Sostenibile, economico, immediatamente realizzabile. Se il governo non afferma solo a chiacchiere di essere bendisposto al dialogo, si faccia avanti. Se vorrà procedere con le solite logiche ne pagherà le naturali conseguenze. 

 

Movimento Civico RETE

 

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