Intervento del Segretario agli Esteri Valentini alla 123esima sessione del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa a Strasburgo

Intervento del Segretario agli Esteri Valentini alla 123esima sessione del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa a Strasburgo

Signor Presidente,

Signor Segretario Generale,

Cari Colleghi,

Signore e Signori,

 

in occasione della mia prima partecipazione al Comitato dei Ministri, desidero rivolgere a tutti Voi un caloroso saluto e congratularmi con l’attuale Presidente, per l’ottimo ruolo che ha svolto alla Presidenza del Comitato dei Ministri, raggiungendo risultati ragguardevoli in direzione del rafforzamento della coscienza dei diritti umani, della necessità di una loro adeguata conoscenza e della conseguente promozione a tutti i livelli della società civile.

Mi è particolarmente gradito, al riguardo, esprimere il vivo apprezzamento del mio Paese per l’ampia sensibilizzazione verso la miglior conoscenza dei diritti umani, che la presidenza andorrana ha attivato nel corso del semestre, attraverso una capillare campagna informativa e divulgativa della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, che possa tendere al raggiungimento di una vera e propria educazione democratica, verso il più avanzato sistema di tutela dei diritti umani in campo internazionale.

Allo stesso modo, è motivo di soddisfazione constatare il forte impulso che la Presidenza andorrana ha offerto alla promozione di una cultura della democrazia e del dialogo interculturale -valori chiave e non negoziabili anche nella Repubblica di San Marino-, concentrando altresì le attività del semestre sul ruolo centrale dell’educazione alla cittadinanza democratica e sulla gioventù, cui vanno riconosciuti e garantiti quei principi di tolleranza, rispetto e non discriminazione che, oggi più che mai, vengono richiamati nell’attuale contesto europeo mutietnico e multiculturale.

Il Consiglio d’Europa è ancor oggi il principale foro di dibattito ed un solido baluardo di difesa dell’identità culturale paneuropa, al cui interno si sviluppa un articolato sistema di garanzia e protezione del suo ampio patrimonio giuridico, che è divenuto oggi, parte del patrimonio giuridico dei suoi 47 Stati membri.

Ritengo che sia un dovere prioritario di ogni Stato, adoperarsi a rendere sempre più efficiente ed efficace l’attività della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, nella piena consapevolezza che essa rappresenti davvero il cuore dell’attività del Consiglio d’Europa, per il contributo straordinario che offre alla protezione dei diritti dell’uomo a livello europeo, come è stato compiutamente riportato anche nelle più recenti Dichiarazioni di Interlaken, d’Izmir e di Brighton.

E’ dunque un imperativo per i nostri Paesi proseguire, insieme al programma coordinato di riforma dell’Organizzazione di Strasburgo, nell’analogo processo di riforma dei metodi di lavoro della Corte, per far sì che si rafforzi la sua capacità di incidenza, a livello nazionale e sovranazionale e maturi una coscienza dei diritti umani che sia, allo stesso tempo, coscienza dei diritti dei più vulnerabili e di tutti coloro che oggi sono maggiormente esposti alla preoccupante situazione di crisi economica e sociale.

Dinnanzi a tale scenario, apprendo e condivido con soddisfazione il reiterato appello, che emerge anche dal più recente Rapporto presentato dal Segretario Generale nell’odierna occasione, affinché democrazia, diritti dell’uomo e stato di diritto in Europa, siano al centro dei processi di riforma del Consiglio d’Europa e al tempo stesso, determinino un’azione collettiva da parte dei governi europei, che hanno il dovere di imporne il rispetto e la piena applicazione.

Occorre preservare la strada della democrazia sempre e comunque, utilizzando tutti gli strumenti di cui disponiamo, senza tralasciare quelle emergenze sociali che, soprattutto nell’attuale clima economico, talvolta ne minacciano i capisaldi così come, senza esitazione, è di particolare urgenza la difesa della coesione sociale, che è alla base della stabilità e della sicurezza del nostro continente e complemento essenziale per la promozione dei diritti umani e della dignità.

Allo stesso modo, rafforzare l’impegno verso lo stato di diritto è prerogativa di ogni Stato che lotta contro le distorsioni e la corruzione e che difende una società etica, al cui interno prevale la fiducia dei suoi cittadini.

San Marino non ha altro potere più grande della sua storia e delle sue tradizioni di accoglienza e di rispetto dell’altro, di difesa della propria identità e di impegno a salvaguardare le sue radici di democrazia e di libertà;

in questo spirito, mi sento di voler condividere tale patrimonio con gli Stati che, oggi, qui riuniti, sentono forte la necessità di una convivenza serena e solidale, in un quadro giuridico e normativo che anche la nostra Organizzazione, ha autorevolmente contribuito ad affermare ed al quale tuttora offre importanti strumenti di monitoraggio, ampiamente riconosciuti dalla comunità internazionale, che si pongono quali veri e propri meccanismi di allerta, nel tentativo di prevenire eventuali disfunzioni.

San Marino è grato per il contributo sostanziale che meccanismi quali il Moneyval , il Greco, l’Ecri , hanno offerto al progressivo adeguamento del sistema sammarinese in materia, rispettivamente, di lotta al riciclaggio, alla corruzione, al razzismo e alle intolleranze.

Consentitemi inoltre di riaffermare la convinzione del mio Paese, che dal Consiglio d’Europa possano irradiarsi le più efficaci strategie per un legame più stretto nel nostro Continente, a livello di Stati e di entità sovranazionali, quali l’Unione Europea.

Sono infatti certo che la prospettiva dell’adesione dell’Unione Europea alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, possa garantire il pieno riconoscimento, in capo all’ Organizzazione di Strasburgo, del suo ruolo di principale custode del comune spazio giuridico a livello europeo, nel rispetto delle prerogative di entrambi e nello sviluppo di una cooperazione fruttuosa.

L’occasione di questo mio intervento mi è infine gradita per augurare al collega dell’Armenia e al suo Paese, che subentreranno alla Presidenza del Comitato dei Ministri, l’auspicio di un proficuo semestre e la piena assicurazione della miglior cooperazione del mio Governo.

 

 

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