Intervista a Paolo Dal Pino sul ‘memoriale’ Carisp San Marino-governo-Sopaf

Intervista a Paolo Dal Pino sul ‘memoriale’ Carisp San Marino-governo-Sopaf

INTERVISTA DELL’AGENZIA DIRE

Crrsm-Delta, Dal Pino: vidi a Roma Gatti, Ghiotti e Farina
Memoriale, parla il manager: “Sopaf voleva un nuovo referente”

ROMA- “Incontrai a Roma Gatti, Ghiotti e Farina. Cercai di creare un contatto”. Paolo Dal Pino è un importante manager del settore delle telecomunicazioni. Già amministratore delegato di Wind e prima ancora responsabile delle attività di Telecom Italia in America Latina, è stato chiamato da John de Mol alla Cyrte Investments, società olandese tra i cui investimenti spicca Endemol, la casa che produce format televisivi (Grande Fratello compreso). Ha poi fatto nascere un fondo di investimenti ad hoc per le Tlc, con obiettivo le piccole e medie aziende: “Heliconia”, la cui sede -nonché ufficio di Dal Pino a Roma- è in Piazza di Spagna 72/A. Vicino all’ingresso della lussuosa boutique Dior… E di un incontro con Dal Pino, presente il Segretario di Stato alle Finanze della Repubblica di San Marino, Gabriele Gatti, il 20 gennaio scorso, si parla nel memoriale senza firma- finora attribuito senza smentite a Gilberto Ghiotti, presidente della Cassa di Risparmio di San Marino- che la Dire ha pubblicato dopo la lettura del documento nell’aula del Parlamento sammarinese da parte di esponenti dell’opposizione. Incontro, si legge nel memoriale, “nello studio del Dott. Paolo Dal Pino, sempre in Piazza di Spagna, vicino all’ingresso del noto negozio C.Dior”. Ne sarebbe poi seguito un altro, sempre quel giorno, in un ufficio di fronte, al quale, oltre a Dal Pino e Gatti, erano presenti, stando sempre al memoriale, lo stesso Ghiotti e “il dottor Farina”, che si presenta come socio Sopaf al 6%. Al centro del faccia a faccia, il tentativo di ricomporre la frattura fra la finanziaria milanese Sopaf e la Cassa di Risparmio di San Marino, entrambe azioniste del Gruppo Delta.

L’agenzia Dire ha parlato con Paolo Dal Pino, il quale, gentilissimo, conferma l’incontro a Roma -lui parla di “un pranzo”- e spiega come per ragioni del tutto fortuite avesse conoscenze nella proprietà Sopaf e a San Marino e di come si sia ritrovato a cercare di fare da “mediatore” (la definizione è sua) fra le parti. Dell’inchiesta della Procura di Forlì non sa nulla, e adesso teme che il suo nome venga associato all’inchiesta stessa e “ai casini”, afferma, che poi sono seguiti con gli arresti e le accuse di riciclaggio e violazione delle norme bancarie. Ma sarebbe ingiusto farlo.

Questo il testo del colloquio telefonico con Dal Pino.


Dottore buongiorno, stiamo seguendo la vicenda Sopaf-Delta-Cassa di Risparmio di San Marino e il suo nome compare in un memoriale, di cui non si conosce l’autore, in merito a un incontro a Roma il 20 gennaio 2009, al quale lei avrebbe partecipato.


“Sì, so che si parla di un memoriale, non so scritto da chi, nel quale si fa cenno a un incontro a Roma, un pranzo al quale io ero presente con…”


Il Segretario Gatti, il presidente Ghiotti, il dottor Farina…


“Sì. Guardi, io ho poco a che fare con le banche, un settore in cui io non c’entro niente. La cosa nasce perché io sono amico dei proprietari di Sopaf, degli azionisti di Sopaf…”


I Magnoni?


“Magnoni lo conosco, abbiamo parlato di questa cosa, ma uno degli azionisti, anche, che è Farina, poi il figlio di Magnoni… I proprietari di Sopaf, dicevo: ho scoperto a gennaio che avevano un contenzioso grosso con la Cassa di Risparmio per la partecipazione in Delta e che avevano problemi grossi con il presidente di… forse lo era prima, presidente…”


Fantini?


“Bravo, Fantini. C’è poi una condizione ‘famigliare’, visto che mia cognata è sposata con un cittadino sammarinese, e conosco Gatti attraverso quel canale lì. Con il cambio di governo a San Marino, mi hanno detto: ‘Visto che Gatti è una persona di dialogo, si può provare a creare un dialogo con la banca più importante, che è la Cassa di Risparmio, e creare un contatto diverso rispetto a quello che c’era con Fantini?’. Io mi sono limitato a cercare di creare un contatto, che poi, da quello che ho capito, non ha portato a molto”.


Dunque l’esigenza di Sopaf era quella di trovare un referente diverso da Fantini: Ghiotti?


“Ghiotti era l’uomo che doveva cominciare a dialogare con Sopaf… Io l’ho fatto a livello di relazioni, di apertura, se lei mi chiede chi c’è nell’azionariato già non so più rispondere. Per quello che io ricordo, il problema era che Sopaf, nel contenzioso, sui cui loro hanno, che so, l’avvocato Guido Rossi, beh, quando loro me l’hanno detto, siccome Gatti era lì che cercava già di risolvere tanti casini, dalla black list in giù… Gatti ha cercato di aprirgli un contatto anche a questi, per togliere tutte le situazioni di contenzioso che c’erano. Io so, poi ne riparlai con quelli di Sopaf, che quel Ghiotti lì all’inizio fu tanto gentile, poi non fecero più niente”.


Adesso è tutto più chiaro…


“Sì, confesso che non è un mondo che… Poi ero all’estero e mi hanno detto di tutto il casino che è successo, che non ha nulla a che fare con questo. Quell’inchiesta per riciclaggio non ha nulla a che fare… Io posso solo dire, per quello a cui ho assistito quel giorno, quando ho visto il rappresentante di Sopaf, Gotti…”


Ghiotti.


“Come si chiama…”


Ghiotti, e c’era anche Farina di Sopaf…


“Sì, Ghiotti. Gatti si era posto quasi come me, seduto a quel tavolo, nel senso di dire, signori, guardatevi negli occhi, magari c’è stato un problema personale con quell’altro, come si chiama…”


Fantini.


“Con Fantini. Guardatevi negli occhi e cercate di trovare un… se si può eh! Si è cominciato a parlare e devo dire che trovarono lì un discorso costruttivo, tanto che finì l’incontro e Gatti mi disse: ‘Sono contento di aver fatto questa cosa, chissà mai se questi qui finiscono di litigare’. Invece poi da quello che io seppi da Farina, finì in niente. Insomma, Farina mi disse: ‘Quello lì ha detto una cosa e ne ha fatta un’altra’. Peraltro c’erano dei bei veleni fra loro lì dentro, no? In quei giorni, o poco dopo, c’era anche il tema della nomina della Banca centrale (di San Marino, ndr)…”.


Sì, è vero, dovevano nominare il nuovo presidente e i rapporti non erano idilliaci. Bene, la ringrazio per la gentilezza.


“Grazie a lei, stia bene”.

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