GLI SPECULATORI RINGRAZIANO
Finalmente sono fuori, finalmente posso dire quello che mi pare in assoluta libertà senza problemi etici di correttezza e di condivisione forzata delle altrui scelte o non scelte. Finalmente ho potuto riassaporare la diretta radiofonica del Consiglio G. e G. seduto su una poltrona che non era quella consiliare, finalmente ero e sono fuori da quella sala, dove si compiono molte nefandezze (anche se una parte dei consiglieri è politicamente sana e in buona fede, ma di solito è quella che conta meno) e quando sei entrato lì dentro, dopo un po’ ti accorgi che tutto o quasi tutto non è mai diretto verso la cura degli interessi del paese e dei cittadini ma va sempre nella direzione funzionale alle logiche politiche (?) dei vari schieramenti, alla conservazione del potere tuot-court, alla tutela dei propri iscritti e dei propri accoliti ed in taluni casi alla tutela dei propri interessi. Il governo di centro sinistra non è mai pienamente decollato perché dava fastidio alle lobby affaristiche che vedevano frenati i propri sporchi interessi e, attraverso la compiacente disponibilità di alcuni consiglieri corrotti, non si è mai potuta mettere in campo tutta la progettualità legislativa e di riforme di cui il paese aveva ed ha estremo bisogno. Ascoltando l’ultimo Consiglio, mi sono accorto che il sistema ed il modo di ragionare non è cambiato, mi aspettavo che data la particolare situazione (siamo in conclamato periodo pre-elettorale e le posizioni politiche ora sono ben chiare e definite per tutti) in cui si andavano a discutere le Istanze d’Arengo, si sarebbe potuto avere, da parte dei consiglieri, un comportamento un po’ più libero dalle scelte preventive dei partiti o del governo. Così non è stato, come al solito in molti hanno predicato bene e razzolato male votando il contrario esatto di quello che a parole avevano sostenuto. Brutto vizio che ha vanificato, per l’ennesima volta, le buone intenzioni di quei cittadini che hanno cercato, con l’unico mezzo a loro disposizione, di raddrizzare una situazione che oserei dire ormai disperata. Porto ad esempio un’Istanza su tutte, quella che chiedeva di regolamentare il concetto di “interrato” riportandolo alla sua originale e logica definizione e cioè: “Interrato = locale sotto terra (sotto il profilo del terreno)” e non come succede oggi su tutti i cantieri e su tutti i progetti presentati dai progettisti “Interrato = locale completamente fuori terra e su cui appiccico un po’ di terra o lo circondo di fioriere. Una prassi sconsiderata ed urbanisticamente altamente scorretta che aumenta a dismisura il carico urbanistico nel paese, eppure beatamente tollerata dai nostri uffici come se l’abuso, una volta concesso a qualcuno, potesse diventare una prassi valida per tutti. No signori, non funziona così, e come quella volta che 20 consiglieri impedirono con il loro voto il salvataggio della “villa Marcucci” a Fiorina, anche in questo caso 20 sono stati i voti contrari ad un’Istanza che non avrebbe forse salvato il paese ma avrebbe di sicuro fatto finire uno scandalo che ci rende ridicoli. Gli speculatori ringraziano, adesso potranno continuare a fare il loro comodo come prima e più di prima, adesso sono certi che la classe politica è dalla loro parte e che possono tranquillamente osare ancora di più. Tra l’altro è successa una cosa strana, durante la votazione di questa Istanza i consiglieri presenti al voto erano 39, mentre per la votazione successiva avvenuta circa 2/3 minuti dopo, i consiglieri votanti erano 54, come mai? 15 consiglieri assenti nel giro di pochi minuti sono un fatto strano, verrebbe da pensare ad un guasto del sistema di votazione o ad un menefreghismo troppo pesante. Un’ultima annotazione vorrei riservarla a due consiglieri, Fabio Berardi e Giancarlo Venturini, che hanno decantato le loro competenze in campo urbanistico perché entrambi sono stati in passato Segretari di Stato al Territorio; bravi, veramente bravi, c’è di che vantarsi a non avere fatto nulla di veramente importante per la gestione urbanistica del territorio lasciandolo in mano a tutti tranne che allo Stato. Avere il potere e le competenze senza lasciare alcuna traccia positiva non è una bella cosa, è senz’altro meglio il pudore del silenzio perché durante e dopo il vostro mandato gli speculatori si sono scappellati ringraziando ulteriormente per le riforme ed i progetti infrastrutturali tanto cari a Berardi, non fatti.
Augusto Michelotti
Membro del Direttivo dell’Associazione Micologica