“Nel Partito dei socialisti e dei
democratici, il 50% e’ a favore del partito unico, l’altra meta’
vuole tentare ancora con la politica fatta finora”. Giuseppe
Maria Morganti, riconfermato in Consiglio grande e generale nelle
elezioni di domenica scorsa, spiega le sue prospettive sul futuro
del Psd: “Sto spingendo molto affinche’ si strutturi un soggetto
politico unico nel centro sinistra- esordisce Morganti- con
propri organismi”. Un progetto con “una propria classe dirigente
individuata seguendo le gia’ evidenziate esigenze di
rinnovamento- prosegue- con una propria sede e una propria
politica”. Il consigliere, chiarito il contenuto dell’eventuale
“partitone”, torna poi sul risultato delle elezioni: “Se ci
fossimo presentati in questo modo, avremmo vinto”.
Il centro sinistra cerca la propria strada dopo la sentenza di
condanna del 9 novembre. Ma fra i partiti che siederanno
all’opposizione nella ventisettesima legislatura, non sono ancora
chiare le prospettive per il lungo termine. Il centro sinistra
sembra essere di fronte a un bivio: da una parte il partito
unico, dall’altra l’assetto di Riforme e liberta’ cosi’ come si
presenta oggi, con tre forze politiche indipendenti e coordinate
fra loro. A favore della seconda ipotesi il segretario del Psd,
Paride Andreoli: “Personalmente ritengo ancora prematuro
affrontare l’ipotesi del partito unico”. Il progetto comunque,
“non e’ stato mai discusso all’interno della coalizione e nemmeno
nel partito- continua Andreoli- dove si e’ esclusivamente
valutato il risultato elettorale”.
Un Psd diviso, quindi. Ma anche fra
i compagni di coalizione le posizioni sono divergenti. D’accordo
con il segretario del Psd Giovanni Lonfernini, consigliere dei
Democratici di centro: “Parlare di partito unico e’ prematuro e
non corrisponde all’esito del voto”. Un giudizio che riguarda
pero’ il breve termine, perche’ “e’ su questo che i Ddc si
concentrano, andando comunque avanti con la formula che Riforme e
liberta’ ha adottato finora”.
Piu’ possibilista Sinistra unita. L’ex capogruppo Alessandro
Rossi, riconfermato nel parlamento sammarinese, ritiene “positiva
una prospettiva del genere”, ma frena sui tempi: “E’ un progetto
che non puo’ essere improvvisato- chiarisce- che deve trovare non
solo la volonta’ dei partiti, ma anche quella delle persone”.
(Agenzia Dire)