Isabella Bufacchi, Sole 24 Ore, Dal ministro alt a intese bilaterali con Berna

Isabella Bufacchi, Sole 24 Ore, Dal ministro alt a intese bilaterali con Berna

Sole 24
Ore

Dal
ministro alt a intese bilaterali con Berna

Isabella
Bufacchi


La direttiva sulla cooperazione e lo
scambio di informazioni nel campo della tassazione e della doppia imposizione
resta ‘il termine di riferimento per l’Italia’ perché ‘è un impegno comune e
una regola comune’. Lo ha detto ieri il ministro dell’Economia Giulio Tremonti
come premessa alla posizione italiana sulle proposte di modifica avanzate ieri
dalla presidenza della Commissione e discusse all’Ecofin. Prima di modificare
la direttiva, Tre monti ha chiesto la risposta a due punti: un controllo sui
meccanismi di violazione dell’eurodirettiva e una verifica sugli accordi
bilaterali che verrebbero stipulati contro ‘lo spirito della direttiva’.

Il ministro è stato molto polemico e ha
fatto intendere che l’Italia non intende procedere sulle modifiche, e se
necessario è pronta a utilizzare il suo diritto di veto, in mancanza di
progressi su questi due snodi fondamentali. Insomma, non si può andare avanti
con i ritocchi se la direttiva già così com’è non viene rispettata. ‘Prima
erano le società localizzate a Panama, poi siamo passati alle polizze
assicurative. Adesso si utilizzano sempre più i trust, che c’erano anche prima’.
Secondo il ministro, l’Italia non può accettare che la direttiva venga
puntualmente evasa. ‘Cosa c’è dietro questi strumenti?’, si è domandato
Tremonti, puntando il dito accusatore sui trust-zombie. La tesi dell’Italia è
che la direttiva venga violata sul passaggio che riguarda l’effettivo
beneficiario. L’altro grande scoglio, quello che vede contrapposta l’Italia
alla Svizzera, è quello degli accordi bilaterali: la Svizzera ne ha stipulati
diversi anche recentemente e con controparti europee importanti ma secondo Tremonti
‘gli accordi bilaterali vanno verificati, bisogna controllare se sono coerenti
oppure no con lo spirito della direttiva’. L’Italia, ha detto, ha dubbi fondati
sul fatto che questi accordi sullo scambio di informazioni siano compatibili
con la direttiva. Il negoziato tra l’Italia e la Svizzera su un nuovo
accordo contro la doppia imposizione, che porterebbe allo scambio di
informazioni in via amministrativa nel campo fiscale, procede molto lentamente.
Secondo l’Italia, la Svizzera
intende limitarsi ad ammorbidire il segreto bancario, lasciando ampi margini di
segretezza. Secondo la
Svizzera, la posizione dell’Italia è troppo rigida e potrebbe
allinearsi a quella della Francia.

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