“Isola 61,5”, il nuovo giornale Su

La nascita di un nuovo giornale è sempre un buon segno per la vitalità
democratica di un paese.

Lo è ancora di più oggi, e qui a San Marino, perché sappiamo ormai tutti
che il mondo occidentale, dopo la crisi, non sarà più quello di qualche
anno fa.

Siamo tutti costretti a cambiare pelle e modi di vita, e questa azzeccata
previsione è ancora più valida per questi nostri 61,5 Km quadrati, un’Isola
nella Romagna, che ha saputo caparbiamente difendere la propria
indipendenza e libertà per secoli.

Indipendenza e libertà messa in discussione da chi ha cercato di
trasformare la Repubblica in una succursale fiorente dei paradisi fiscali ed
è riuscito ad illudere ampi strati della popolazione: oggi è arrivato il
momento di pagare il conto e insieme ai soldi San Marino rischia di
perdere anche l’anima.

C’è dunque bisogno di una nuova voce (alla quale presto affiancheremo
quelle nel web), dietro la quale vi è una redazione giovane e curiosa, per
rappresentare tutte le tensioni che attraversano la nostra società e per
contribuire, con tanti altri, a trovare soluzioni diverse da quelle (peraltro
assai vaghe) che si propone una classe dirigente debole, con poche idee (e
confuse) e qualche volta infingarda.

Questo giornale vuole prima di tutto capire che cosa è la Repubblica di
San Marino, fotografarla in ogni suo aspetto e capire se dalla società, dai
singoli, dalle strutture organizzate arrivano proposte per garantire
un’uscita dalla crisi diversa da quella che propongono, nei fatti, i signori
dei capitali (trasferire sui cittadini i costi, trattenersi tutti i ricavi).

È per questo che partiamo dal mondo del lavoro e dalle sue difficoltà.
Siamo nelle edicole nel mese di maggio e il primo giorno di questo mese
ha, soprattutto ora, un valore simbolico che non deve essere perduto.
Abbiamo intenzione di far crescere questo giornale numero dopo numero
(e le proposte non mancano) per essere sempre più quella voce che fino ad
ora mancava nel panorama sammarinese.

Ora comincia il nostro viaggio, ci facciamo gli auguri. Buona lettura.

La redazione