Italia Oggi, Ora è fuga da San Marino, Gabriele Frontoni

Italia Oggi, Ora è fuga da San Marino, Gabriele Frontoni

Italia Oggi

In fuga da San marino – Ora è fuga da San Marino
Gabriele Frontoni

In vigore da ieri l’obbligo, per chi opera con le imprese del Titano, di trasmettere i dati dell’Agenzia delle entrate. Terremoto sulla Rupe.
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Alta tensione sulla Rupe all’indomani dell’entrata in vigore del decreto incentivi che decreto incentivi che impone a tutti coloro che intrattengono rapporti commerciali con San Marino, di dare comunicazione all’Agenzia dello entrate dei dati relativi alle cessioni di beni e le prestazioni di servizi. Un bel salasso burocratico che di certo non aiuta a snellire l’attività di impresa, soprattutto in tempi di crisi. Sarà per questo che mentre la politica cercava disperatamente di mettere una pezza alle relazioni bilaterali con Roma, alcuni imprenditori hanno deciso di fare da sé, attrezzandosi per aggirare gli effetti negativi attesi dall’entrata in vigore del decreto incentivi. «Già dal mese di marzo abbiamo avviato uno studio con i nostri consulenti fiscali italiani per verificare l’apertura di una stabile organizzazione in Italia», ha spiegato Barbara Reffi, amministratore delegato di Passepartout, 200 dipendenti dislocati in un avveniristico edificio ai piedi della Rupe, punto di riferimento del software aziendale per le imprese italiane. In realtà, da diversi anni le imprese sanmarinesi operano in un regime di black list. San Marino è presente nella lista nera dal 2001. Quello che è entrato in vigore adesso è soltanto un ulteriore adempimento amministrativo, oltre a quelli già presenti (come intrastat, per esempio) relativo all’emersione delle operazioni tra Italia e San Marino». Secondo Reffi, rispetto al passato emerge oggi una sola circostanza nuova e preoccupante, legata al fatto che coloro che intratterranno rapporti commerciali con aziende sanmarinesi avranno il controllo fiscale della Guardia di Finanza. «E’ facilmente intuibile che gli operatori italiani acquisteranno con molta riluttanza prodotti e servizi a San Marino, con la prospettiva di un controllo fiscale». Per questa ragione, l’ad di Passepartout ha avviato le pratiche per l’apertura di un ufficio commerciale in territorio italiano, in modo da evitare ai propri clienti di finire nel mirino delle Fiamme Gialle. Ma c’è anche chi è andato oltre. E’ il caso dell’azienda farmaceutica, Difass che ha deciso di traslocare in Italia cedendo l’attività a imprenditori della provincia di Rimini. Intanto, la Camera di Commercio del Titano ha attivato un gruppo di lavoro per dare assistenza agli imprenditori sanmarinesi nei problemi quotidiani, valutando la possibilità di sfuggire alla mannaia del decreto incentivi, creando delle società commissionarie in Italia a un costo che varia tra 8mila e 25mila euro; oppure fondendo insieme più società, in maniera da ridurre il numero degli interlocutori per l’italia e snellendo in questo modo il carico burocratico. E sul fronte politico? «Siamo arrivati a questa data senza avere avuto la possibilità di confrontarci con la controparte italiana e non abbiamo avuto modo di trovare una soluzione», ha ammesso il Segretario di Stato all’industria di San Marino, Marco Arzilli, «Siamo determinati ad andare avanti, stando vicino alle imprese e monitorando gli effetti la blacklist avrà sul nostro sistema economico. Dobbiamo capire quali saranno le incombenze del decreto incentivi per assistere le nostre aziende. E’ ovvio che l’impresa deve pensare al suo business, ma San Marino è un posto competitivo e ottimo per impresa. Chiediamo alle aziende di continuare a credere a San Marino. Noi saremo al loro fianco e usciremo da questa situazione più forti e migliorati». Intanto sul fronte collaborazione con l’Italia, nel 2009 sono state evase 212 richieste di assistenza giudiziaria. Di queste ben 201 rogatorie sono state avanzate dalle procure italiane, quattro sono arrivate dalla Svizzera. Il dato e’ emerso dalla relazione del magistrato dirigente del Tribunale sammarinese, Valeria Pierfelici, presentata al Consiglio Giudiziario che ha anche votato all’unanimità la riconferma della Pierfelici come magistrato dirigente. Pierfelici nella relazione ha sottolineato come gli sforzi richiesti al tribunale sammarinese siano sempre maggiori, sotto il profilo del contrasto al riciclaggio e della criminalità finanziaria così pure nella repressione delle frodi liscali.

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