ITALIA-S.MARINO. PELANDA: FINITO TREMONTI, FINITA LA GUERRA

ITALIA-S.MARINO. PELANDA: FINITO TREMONTI, FINITA LA GUERRA

MASI DUBBIOSO: E IL PROBLEMA DELLE AMMINISTRAZIONI FINANZIARIE?
“L’emergenza durera’ ancora qualche mese, ma la sua fonte e’ esaurita. San Marino ha un alta
competitivita’ e ora e’ il momento di essere ambiziosi”. Il Titano si appresta a ridisegnare il suo futuro economico ripartendo dalle banche e dalla trasparenza, il leit motiv del libro bianco che l’Associazione bancaria sammarinese (Abs), in collaborazione con la Fondazione Giovanni Paolo II, sta preparando. Una serie di “raccomandazioni” che faranno del Titano una “piazza finanziaria responsabile”, spiega in un convegno che presenta l’iniziativa il professore Carlo Pelanda, docente di Studi globali in universita’ italiane e americane.
Pelanda porta subito una buona notizia ai banchieri sammarinesi: “E’ finita la guerra con l’Italia, con il permesso del nuovo governo. Anzi e’ finita la guerra di Tremonti”, perche’
di questo si trattava. L’ormai ex ministro dell’Economia “ha fatto una pressione eccessiva che ora dovra’ spiegare”, causando “danni incredibili. Ma ora e’ finita- ribadisce il professore- e
si puo’ lavorare e rilanciare il sistema”. La prova, aggiunge, e’ l’incontro tecnico dello scorso 14 novembre a Roma in cui “l’Italia non ha chiesto le misure che Tremonti voleva imporre,
come lo scambio di dati”. Insomma “sul piano tecnico non ci sono problemi e si chiudera’ presto l’accordo perche’ anche l’Italia ne viene danneggiata”.
Non e’ dello stesso avviso il presidente della Fondazione San Marino Cassa di risparmio- Sums,
Tito Masi, che a fine convegno dalla platea prende la parola per sottolineare che “i problemi non sono superati” e non lo saranno neppure con la firma dell’accordo, perche’ ci sono aperte ancora “ferite profonde”. Non va infatti dimenticato che la raccolta bancaria si e’ dimezzata, passando da 14 a circa 7 miliardi di euro. “Condivido le critiche a Tremonti, si e’ intestardito con noi- aggiunge Masi- ma il problema non e’ solo lui, c’e’ un contrasto con le amministrazioni finanziarie italiane”. Non solo: “C’e’ un problema di infiltrazioni malavitose e c’e’ contrapposizione con Bankitalia, anche per l’influenza di alcune procure italiane, che ha operato per una netta distinzione tra i due sistemi”. Insomma per dirla con Karl Popper “siamo artefici del nostro futuro, ma i problemi non sono finiti”, anche se e’ giunto il momento di “riconquistare fiducia e credibilita’, e definire un percorso e un progetto sulla strada gia’ tracciata”.
“Non dovete flagellarvi”, replica dal palco Pelanda dicendosi “sorpreso dall’eccesso di pessimismo” di Masi: “Da parte italiana non c’e’ un atteggiamento punitivo”, anche se, per esempio, “serve una relazione profonda con Banca d’Italia”, che pero’ “non ha alcuna prevenzione negativa. Non vuole certo problemi con mafie e mafiosi, ma dice anche di mantenere una forma di segreto bancario”. Senza dimenticare, termina il professore, che, al di
la’ delle “esagerazioni giornalistiche, nessun processo sara’ portato a termine perche’ se arriva in Cassazione va a violare le procedure normative”. Questo perche’ “San Marino e’ un’entita’
sovrana”.

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