ItaliaOggi, Cristina Bartelli, Pressing sulla rocca del Titano

ItaliaOggi, Cristina Bartelli, Pressing sulla rocca del Titano

ItaliaOggi

Pressing sulla rocca del Titano

Di Cristina Bartelli

Il ministero dell’economia italiano al lavoro sul fronte fiscale, finanziario e dell’antiriciclaggio
Ultima chiamata alla collaborazione per San Marino

La Rocca del Titano è sotto assedio. Dopo il colpo inferto dal dl incentivi (dl n. 40 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 71/10 di ieri) sul fronte fiscale, con la stretta per le comunicazioni Iva, da e verso San Marino, allo studio del ministero dell’economia ci sono altre misure con l’obiettivo di portare la piccola repubblica a un bivio: o collaborare o stringere ulteriormente sul fronte delle normative fiscali, bancarie e di antiriciclaggio. Il primo passo, come si è detto, è stato compiuto con il dl incentivi, e a breve potrebbe essere il turno della normativa antiriciclaggio. San Marino infatti è sotto giudizio del Moneyval, (Comitato di esperti sull’evoluzione delle misure di contrasto al riciclaggio e finanziamento al terrorismo), per quanto riguarda la normativa antiriciclaggio, essendo stato considerato un paese non equivalente ai fini della commissione europea proprio sul tema. La repubblica ha superato un primo ostacolo con il riconoscimento di aver fatto dei passi in avanti nel dotarsi di una nuova normativa antiriciclaggio, ma il Moneyval deve ancora pronunciarsi nel merito, e cioè se questi passi sulla carta si sono tradotti in cambiamenti nel concreto. E su questo secondo giudizio peserà anche la valutazione del ministero dell’economia italiano che, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, sarebbe orientato a dare un giudizio negativo. Dunque, anche sul fronte antiriciclaggio per la repubblica del Titano si allontanerebbe l’upgrade e l’eliminazione dalla black list dei paesi non equivalenti. L’Italia, e non solo, guarda con preoccupazione le infiltrazioni criminali (italiane e non) nei territori limitrofi a San Marino e pesano anche i malumori sulla vicenda Delta. Non ultimo sul braccio di ferro che si sta giocando con il governo italiano arriva anche l’avvicendamento alla Banca Centrale. Nelle scorse settimane infatti, sono arrivate come una doccia gelata le dimissioni di Biagio Bossone da presidente di Banca Centrale, del direttore Luca Papi, considerati referenti e trait d’union per il governo italiano nei rapporti con San Marino e di Luciano Murtas, ispettore della vigilanza. Le dimissioni facevano seguito al licenziamento di Stefano Caringi, capo degli ispettori.
Sul fronte fiscale nei giorni scorsi 12 funzionari italiani erano presenti al tavolo delle trattative della Commissione Mista Italia-San Marino tenutasi a Roma e hanno chiesto maggiori sforzi sulle frodi Iva. Secondo gli esperti del ministero dell’economia, sono ancora troppo pochi i casi di segnalazione di frodi fiscali da parte degli organismi della Rupe che di solito intervengono dietro precise indicazioni della Guardia di Finanza, dei tribunali o delle forze di polizia italiane. Di qui, la volontà di Roma di andare a fondo nella questione richiedendo a San Marino maggiori sforzi in termini di risorse e di collaborazione per smascherare i casi di evasione.

Dl incentivi. E il primo atto è contenuto nel dl n. 40/2010 (dl incentivi). La norma è finalizzata a contrastare fenomeni di evasione e frode nel settore dell’Iva, e in particolare gli scambi con operatori economici con sede, residenza o domicilio in paesi black list. Nella relazione tecnica si punta l’attenzione proprio sul caso San Marino le cessioni di beni dall’Italia verso il piccolo stato ammontano a circa 1,8 miliardi di euro all’anno, gli acquisti effettuati dall’Italia sono pari a oltre 2 miliardi di euro e di questi, secondo la relazione, l’80% avviene senza addebito di Iva. L’imposta che è possibile attribuire alle cessioni di natura fraudolenta è pari al 30% un controvalore applicando l’Iva del 20% alla totalità del flusso pari a 340 milioni di euro. Da quest’azione di contrasto il Mef spera di recuperare maggiori entrate pari a 35 milioni di euro per il 2010 che nel 2011 arrivano a 40 milioni a regime.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy