La bandiera biancazzurra sventola a Celyabinsk, città russa ai piedi dei monti Urali che domani ospiterà i Campionati Mondiali di judo. Qui l’atleta Karim Gharbi si sta allenando con impegno, insieme al tercnico federale Luca Cainero, in vista dell’esordio di domani, quando l’atleta sammarinese scenderà sul tatami nella categoria 100kg senior.
L’impresa può sembrare proibitiva ma Gharbi ci ha abituati a sovvertire i pronostici. Come lo scorso giugno in Slovenia quando, in un torneo di European Cup, riuscì a battere due avversari considerati inarrivabili, tra i quali Jamese Autstin, componente della rappresentativa olimpica inglese a Londra 2012 (stessa sorte è poi toccata al campione di casa), classificandosi settimo.
In queste occasioni Karim ha saputo sfruttare un errore degli avversari bloccandoli a terra per il conteggio finale. Ma vincere sfruttando l’errore dell’avversario nel judo è indice di maturità, fantasia e grande autostima. Gharbi ha saputo nel tempo ribaltare il modello, prima era lui a perdere per errore. Ciò è dovuto alla sua intelligenza e al valore del tecnico che ha saputo sostenerlo psicologicamente e migliorarlo nella tecnica pura, in cui era un po’ carente.
Domani atleta e tecnico saranno ai Mondiali perché se lo sono meritati con i risultati e questa è già una bella vittoria.