Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino: Disordine del giorno
Credo sia un genio quello che ha inventato gli ordini del giorno. Impongono discussioni lunghissime per far credere di essere arrivati a qualcosa, salvo poi constatare alla fine che anche se niente si concretizza non è poi così grave.
Il risultato è che diventa più urgente fare credere che qualcosa sia stato fatto, che averlo fatto effettivamente.
Si insegna in accademici consessi che le leggi vengono attuate attraverso dei regolamenti o dei decreti o comunque attraverso atti aventi forza di legge. Si scopre con sempre maggiore e desolato stupore, invece, che nella pratica basta fare un atto di indirizzo politico, come è un ordine del giorno, perché una norma sia applicata, un referendum recepito, una Istanza d’Arengo accantonata e pure negli organismi internazionali siano tutti contenti.
E’ successo con l’odg per il referendum sull’Europa. Mai attuato. E’ successo con l’odg approvato in Commissione finanze e la bella figura al Moneyval. Non ancora attuato. Capita anche con i punti relativi all’Allegato Z. Chissà se verranno mai attuati. La questione, però, qui è nata male dall’inizio.
In una legge, quella di bilancio, viene approvato un articolo, il 24, che rimanda agli indirizzi di sviluppo contenuti nell’Allegato Z. Quindi una legge contiene un documento che, per il motivo stesso di trovarsi in una normativa di quel tipo, ha forza di legge. Le cose che sono scritte lì, cioè, si devono fare. Ma già cominciano i primi scricchiolii. Quel documento, infatti, dà, in alcuni ambiti, degli indirizzi non troppo specifici sulle cose da attuare. Le enuncia, le lambisce, le caldeggia insomma, non le impone. (…)
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