Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino analizza la sceneggiata che è andata in onda – si fa per dire, trattandosi di una seduta segreta – nella sala del Consiglio Grande e Generale
durante la discussione sulle dimissioni di Biagio Bossone e Luca Papi, Presidente e Direttore Generale di Banca Centrale della Repubblica di San Marino .
Sceneggiata già stigmatizzata ieri da Lionello Mancini sulle pagine di IlSole24Ore.
‘In Consiglio si sono perse due ore
e passa a capire, secondo quanto
afferma la maggioranza, se si violasse
o no il segreto d’ufficio
leggendo
un documento. Questo quando chi
doveva fare il riferimento, usando
l’espediente dei nomi in codice e
della busta sigillata, aveva già messo
tutti al riparo da tale eventualità.
Ma i fior di avvocati interessati che
siedono in aula, elucubravano per
far passare che non dovesse essere letta quella lettera, per non violare
appunto il segreto bancario o d’ufficio….
La lettura della lettera incriminata
non è registrata e la missiva non è a
verbale. Non figura, quindi, agli atti
del Consiglio. ‘