David Oddone di L’Informazione di San Marino: Nei giorni scorsi toccante appello ai giovani del fratello di William. Intanto piscina sotto sequestro / Autopsia Righi, bocche cucite ma gli amici non hanno dubbi e se la prendono con le droghe / Il giudice Morsiani mantiene il massimo riserbo su una vicenda i cui contorni non sono ancora stati chiariti
Spesso a San Marino ci si nasconde dietro l’omertà, dietro il silenzio. Un muro infranto da Nicola Righi che ha messo al primo posto il rispetto per la vita, non curandosi delle malelingue o di una brutta figura per la sua famiglia.
Un esempio davvero per tutti.
Un esempio anche per chi, vedendo morire così l’ennesimo giovane, nei giovani non nutre più alcuna fiducia. Ora l’obiettivo è capire chi ha venduto la droga a William e che cosa è esattamente successo in quella maledetta piscina.
E qualcosa evidentemente non è stato ancora chiarito, visto che da quello che emerge sarebbero sempre più serrati gli interrogatori al gruppo di giovani che sabato mattina era in compagnia di William, quando ha perso la vita in piscina al termine di una serata continuata nella villa a Fiorentino.
Tutti i testimoni sono stati ascoltati più di una volta per riuscire a capire la causa del misterioso decesso. Sarebbero anche state effettuate delle perquisizioni: a cominciare dalla casa di William Righi. Intanto la piscina teatro della tragedia è stata posta sotto sequestro e sono stati prelevati campioni di acqua per essere analizzati.
Il ragazzo era molto conosciuto in riviera, lavorando come Pr al Cocoricò di Riccione e gli amici più cari incolpano in qualche modo le sostanze stupefacenti che continuano a girare nel mondo della notte. E finché non si prenderanno seri provvedimenti in materia, non si potrà mai mettere la parola fine su questa e tante altre vicende che riguardano ogni sera migliaia di giovani.
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