L’ombra dei poteri forti continua ad aleggiare sul mondo della politica nella Repubblica di San Marino. A riparlarne non è un esponente della opposizione, ma dello stesso governo. A riprova di uno stato di ansietà nell’azione politica che non può che sorprendere a meno di un mese dal varo di una nuova compagine governativa.
La precedente compagine governativa formata da Partito dei Socialisti e dei Democratici, Alleanza Popolare, Sinistra Unita subito dopo le elezioni del giugno del 2006 era caduta per la mancata approvazione della legge in Consiglio Grande e Generale sul giusto o equo processo. La legge fu impallinata da quattro o cinque franchi tiratori della stessa maggioranza. Mario Venturini, coordinatore di Ap, aveva subito detto: ‘il giusto processo è stato fatto naufragare in Consiglio dai poteri forti che hanno in mano il territorio, la finanza e parte dell’Anis, del sindacato e del Tribunale.‘
Ora è Tito Masi a tirare di nuovo in ballo i poteri forti. Lo ha fatto nella conferenza stampa di fine anno parlando di tentativi ‘di interferenza di gruppi estranei alla politica ‘, i poteri forti appunto, ‘che miravano a fini personali e a interessi che nulla hanno a che fare con la politica‘. Ed ha puntato il dito contro ‘alcuni rappresentanti del settore immobiliare o imprenditori che volevano entrare nel business dei giochi‘. Cioè l’ing. Marino Grandoni?
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