La CDLS elegge il nuovo vertice

La CDLS elegge il nuovo vertice

Prima riunione del Consiglio Confederale uscito dal 14°Congresso. Riconfermato Marco Tura al timone della CDLS, eletti anche i componenti della nuova segreteria.
 
I 29 membri del Consiglio Confederale si sono riuniti per la prima volta giovedì 29 marzo nella sede della Confederazione Democratica per una valutazione della tre giorni congressuale e con all’ordine del giorno la nomina del Segretario Generale e della Segreteria Confederale.
Marco Tura è stato riconfermato alla guida della Confederazione Democratica, al suo fianco sono stati riconfermati anche Luca Montanari e Mirco Battazza come segretari aggiunti. Il Consiglio Confederale ha inoltre eletto la nuova segreteria. I segretari confederali sono: Giorgio Felici, Gian Luigi Giardinieri, Paride Neri e Sandro Serra.
“Da questa prima riunione del Consiglio Confederale – afferma il segretario Marco Tura – è emersa la priorità di dare seguito al documento finale del Congresso, in particolare all’avvio del percorso referendario per agganciare le retribuzioni alla dinamica dell’inflazione, perché  fermare la caduta delle retribuzioni significa ridare dignità al lavoro e al tempo stesso sostenere i consumi e l’economia”.
 
Il segretario CDLS ribadisce che “il referendum non è una scelta ideologica, ma squisitamente pragmatica: sul fronte pubblico la contrattazione è bloccata per legge, mentre su quello privato da quattro anni il negoziato è finito in una sorta di palude senza sbocchi. Di contro i prezzi del carrello della spesa hanno toccato i massimi dal 2008, il costo della la benzina sfiora i 2 euro al litro e la politica fiscale del Governo sta chiedendo nuovi sacrifici ai lavoratori e alle loro famiglie”.
 
Per Tura siamo davanti a un bivio decisivo: “Restituire reddito e potere di acquisto a chi lavora è un assoluto dovere per il movimento sindacale, ma la precisa scelta delle controparti di azzerare o mortificare lo strumento della contrattazione ci impone nuove responsabilità. La paralisi contrattuale porta infatti con sé il rischio di una deriva conflittuale e protestataria che porterebbe i lavoratori e le imprese a pagare un conto davvero troppo salato, per questo a situazioni straordinarie dobbiamo avere il coraggio di  contrapporre soluzioni straordinarie”.
E su questo il via libera congressuale è molto chiaro: “Vista l’impossibilità di raggiungere qualsiasi accordo di tipo contrattuale si dà mandato di promuovere una proposta referendaria volta a garantire la rivalutazione delle retribuzioni in base alla dinamica inflazionistica. La procedura referendaria potrà essere superata solo se si sottoscriveranno tutti i contratti collettivi di lavoro”.
Il Confederale è dunque già al lavoro per definire il quesito referendario e per comporre il Comitato Promotore. “A questo proposito – conclude il segretario CDLS-  sento il dovere di rivolgere un ringraziamento a Marino Antimo Zanotti e Gianluigi Macina per averci messo a disposizione la documentazione inerente alla precedente consultazione referendaria, materiale indispensabile per iniziare il nuovo iter referendario”.
 
 

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