La crisi di San Marino arriva fin sulle pagine del Venerdi’ di Repubblica

La crisi di San Marino arriva fin sulle pagine del Venerdi’ di Repubblica

Natascia Ronchetti, Il Venerdì di Repubblica, firma un articolo in cui si fotografa l’attuale situazione della Repubblica, tra elezioni anticipate e voglia di Europa (anche per ridare fiato alle banche).

Nello scontro generazionale tra i giovani e la vecchia guardia, che
teme la perdita del’identità nazionale, la bilancia per ora pende a
favore dei primi, europeisti convinti. Nemmeno le fibrillazioni
dell’Eurozona li demoralizzano. Sicchè a San Marino oggi si dice che
siano loro i veri artefici della vittoria dei referendari: hanno
ottenuto il via libera alla consultazione popolare che dovrà decidere se
aprire il negoziato per l’ingresso nella Ue.

Svolta epocale per la piccola repubblica, dopo tre tentativi falliti e
gli stop del governo, grazie al parere favorevole del Comitato dei
garanti della costituzionalità delle norme. Si voterà il prossimo anno,

con tutta probabilità in Marzo. Prima il Titano, in novembre, dovrà
andare alle urne per le elezioni anticipate. Archiviata la maggioranza
di centrodestra, con la caduta del governo lo scorso luglio, si profila
una grande coalizione, con dentro anche i Democratici, principali
sponsor del referendum che deciderà il destino di San Marino. Scelta
politica, con tutto il suo corredo di ideali e aspirazioni. Ma anche
economica. L’ingresso nella Ue garantirebbe infatti alle banche
sammarinesi una operatività a livello europeo.

Una boccata d’ossigeno, dopo la fuga dei capitali, innescata dallo
scudo fiscale italiano, che ha portato al dimezzamento della raccolta,
con commissariamenti da parte della Banca centrale, accorpamenti,
blocchi ai prelievi e chiusure. Il Paese è entrato nella crisi economica
e finanziaria più grave della sua storia.

Persa buona parte del suo status di paradiso fiscale, si confronta
con un tasso di disoccupazione che è arrivato al 10 per cento, con un
deficit di bilancio che, secondo le stime, nel 2012 dovrebbe toccare
quota 51 milioni e con un impopolare aumento della pressione fiscale.
Numeri grossi, considerando che gli abitanti sono poco più di 30mila.

Leggi articolo Natascia Ronchetti, Il Venerdì di Repubblica

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