La CSU lancia la campagna ‘Sviluppo e lavoro ADESSO’

La CSU lancia la campagna ‘Sviluppo e lavoro ADESSO’

La CSU lancia la campagna “Sviluppo e lavoro ADESSO”

20 marzo 2014 – “Sviluppo e lavoro ADESSO”! È la campagna lanciata oggi dalla CSU, ad un anno dalla presentazione del documento “SOS Lavoro: un insieme di interventi per rilanciare il paese e costruire fin da subito un nuovo modello di economia capace di creare posti di lavoro per i 1.500 disoccupati, del tutto privi di prospettive concrete. Su questa campagna, il cui documento è stato presentato questa mattina alla stampa, la CSU intende incalzare il Governo, la classe politica e il mondo imprenditoriale, coinvolgendo i lavoratori e i cittadini con iniziative di informazione, sensibilizzazione e mobilitazione.

L’uscita dalla black list deve trasformarsi in una opportunità da cogliere immediatamente attraverso un piano industriale straordinario, che parta da quei settori che hanno retto all’urto della crisi: in primo luogo il settore manifatturiero, che assicura stabilità in termini di radicamento in territorio, ma anche meccanica di precisione, agroalimentare, sanitario, elettrotecnica, microelettronica, il tessile di alta qualità. Un altro campo d’azione interessante è la green economy, settore in cui la vicina Emilia Romagna è leader con 75.000 addetti e un fatturato di quasi 50 miliardi di euro. Più in generale, vanno intensificati i rapporti economici con le regioni limitrofe.

La CSU lancia la proposta di mettere in campo una task force, formata da persone altamente qualificate, con il preciso scopo di promuovere la Repubblica di San Marino in vari paesi europei ed extraeuropei, per attrarre investimenti che producano progetti imprenditoriali di lungo periodo e occupazione di qualità. Inoltre, per gestire e coordinare le priorità e per progettare il futuro economico, la CSU chiede di istituire un tavolo permanente per il lavoro e lo sviluppo, formato da Sindacato, imprenditori, Governo e uffici pubblici preposti. Anche il raggiungimento di un bilancio pubblico con i conti in ordine rappresenta un elemento fondamentale di attrattività per gli investitori, oltre che una garanzia per il consolidamento dello stato sociale.

Quali le risorse per finanziare lo sviluppo? In questo senso centrale è il ruolo del sistema bancario sammarinese, che deve essere messo in grado di interagire con le realtà bancarie di altri Paesi, assicurando le condizioni per creare partnership con grandi gruppi bancari di livello internazionale. Proprio il sistema bancario deve sostenere finanziariamente le aziende e mettendo a disposizione dei cittadini e degli imprenditori le necessarie risorse economiche. Ma esistono ancora degli scogli da superare nella direzione della completa trasparenza, in quanto il sistema delle finanziarie e fiduciarie rappresenta di fatto ancora una forma di segreto bancario.

Diverse le proposte della CSU per promuovere il lavoro per i giovani e i disoccupati, la grande emergenza di San Marino, che ha raggiunto livelli record di disoccupazione.  Per prima cosa è necessario ripristinare la chiamata numerica, abolita nell’agosto del 2011 dal “Decreto Mussoni”, sostituita dalla chiamata nominativa diretta, che ha reso le imprese del tutto libere di scegliere il personale da assumere indipendentemente dalle graduatorie, penalizzando proprio le persone più deboli. È altresì necessario ridimensionare il fenomeno dei distacchi e dei contratti di collaborazione, e superare il “contratto di addestramento o formazione”. Altro punto riguarda il rispetto della procedura di rilascio dei nulla osta per i lavoratori non residenti, attraverso un rigoroso accertamento tra la richiesta di personale e la presenza nelle liste di residenti con i requisiti richiesti, al fine di superare ogni distorsione.

Occorre poi rivedere le norme che regolamentano i convenzionamenti tra la Segreteria per il Lavoro e le aziende private, con cui le aziende possono avvalersi di personale non sammarinese; la CSU chiede di essere coinvolta nella stipula di tali accordi, affinché possa svolgere il proprio ruolo per tutelare il più possibile il diritto al lavoro dei cittadini sammarinesi e residenti. Occorre altresì che la Commissione per il Lavoro riacquisti la centralità nel rilascio delle autorizzazioni.

La CSU individua nella lotta al lavoro nero un importantissimo strumento, oltre che per riportare legalità, per reperire nuovi posti di lavoro regolari e quindi alleviare la pesante disoccupazione. Si ritiene siano alcune centinaia le persone che lavorano in nero a San Marino. La CSU propone di introdurre una procedura che per i reati relativi al lavoro illegale preveda un iter progressivo: una congrua sanzione pecuniaria, in caso di recidiva l’aggravamento della sanzione con sospensione temporanea dell’attività e in caso di recidiva reiterata, la sanzione penale a carico del datore di lavoro. Contestualmente occorre dotare di poteri di polizia giudiziaria gli ispettori dell’ufficio del Lavoro, ed evitare che le sanzioni vengano revocate dal Tribunale.

La formazione va subito utilizzata per dare una risposta al problema disoccupazione. È quindi urgente fare una mappa dei bisogni formativi delle imprese e delle figure professionali vicine al pensionamento, in modo da avviare progetti di formazione mirati per chi ha perso ed è in cerca di lavoro. Si conta siano circa 1.200 i lavoratori che nei prossimi anni andranno in pensione; va formato per tempo, con iniziative di formazione specifiche, personale in grado di provvedere alla loro sostituzione nei luoghi di lavoro. Questo progetto deve avvenire con il coinvolgimento delle aziende, il contributo dello Stato e quello del Fondo Servizi Sociali.

Occorre smettere di vedere la PA unicamente come un fardello e un centro di spesa;  deve invece rappresentare una risorsa essenziale al rilancio del paese perché fornisce servizi fondamentali per lo stato sociale e per rendere competitivo il sistema. Occorre superare la logica dei tagli lineari fin qui praticata, e attuare interventi non più rinviabili: il fabbisogno di personale, i profili di ruolo e l’avvio di un piano di concorsi pubblici. La PA deve rappresentare un valore aggiunto e trasformare il costo dei servizi in investimento.

A San Marino esiste una vera e propria questione morale, con personaggi politici coinvolti in inchieste giudiziarie, come nel caso del conto Mazzini, con un forte danno per l’immagine e la credibilità del paese. La politica deve accogliere le richieste di pulizia al proprio interno che vengono ai cittadini, e la magistratura sammarinese deve portare fino in fondo le proprie indagini, arrivando a processare chi è coinvolto in queste vicende di corruzione, malaffare e intrecci con la malavita, senza limitarsi solo a rispondere alle rogatorie internazionali.

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