La Csu sprona gli industriali

La Csu sprona gli industriali

L’Associazione Industriali e il sogno di mezza estate


SAN MARINO 9 SETTEMBRE 2009 – Da gennaio a settembre sul Titano si è toccato il picco storico dei licenziamenti: i lavoratori finiti in mobilità sono stati 336. I tagli di personale hanno interessato 101 aziende, di cui il 90% sono per metà realtà produttive e con meno di dieci dipendenti. “Piccolo è bello, ma non in tempo di crisi”, riassumono così i segretari della Federazione Industria della CSU, Enzo Merlini e Giorgio Felici, questi primi nove mesi di recessione sammarinese.

La dinamica delle crisi occupazionale cambia completamente se si prendono in esame le imprese medio-grandi. E soprattutto quella trentina di fabbriche con oltre 50 dipendenti. Il ricorso alla mobilità è ridotto a pochissimi casi, mentre le domande di cassa integrazione interessano 16 aziende, con soli 5 casi sopra le 500 ore. “Numeri che confermano la fragilità di quel segmento del nostro sistema produttivo fatto di micro-aziende, con pochissimi dipendenti”, evidenziano Merlini e Felici. “Siamo invece di fronte a una sostanziale tenuta da parte di quelle realtà industriali storiche, con strutture produttive e imprenditoriali più consolidate e in grado di reggere alle violente scosse del terremoto economico-finanziario di questi ultimi mesi”.


Una crisi a doppia velocità insomma. Segnali di “sostanziale tenuta” che per i segretari della FLI-CSU vanno sostenuti e incoraggiati. “L’Associazione industriali – affermano – continua invece la sua solitaria e incomprensibile pretesa di onorare a metà gli impegni anti-crisi contenuti nell’accordo tripartito: è d’accordo con le strategie di rilancio economico e i piani di finanziamento alle imprese assunti con governo e parti sociali, ma continua a lasciare senza contratto migliaia di lavoratori”.

Una mancata firma, insistono Merlini e Felici, che fa a pugni con la realtà: “L’Anis tenta di giustificare il suo no agli aumenti contrattuali aggrappandosi al dato dell’inflazione del mese di luglio, cioè a quello zero già spazzato via dal rialzo dei prezzi nel mese di agosto. Tutte le stime e le proiezioni economiche dell’euro-zona indicano poi un tasso di inflazionistico attorno l’1% entro quest’anno e sopra al 2% nel 2010”. Difficilmente si uscirà dal tunnel della crisi, avvertono infine i segretari della FLI-CSU,”se l’Associazione Industriali non riconoscerà a migliaia di lavoratori un contratto dignitoso e se continuerà a non capire che il sostegno ai redditi fissi e lo stimolo ai consumi sono misure ritenute oramai indispensabili per arginare la recessione. E che l’inflazione a zero, è stato solo un sogno di mezza estate”.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy