La Dc di San Marino: ‘tecniche di sopravvivenza. Roberto De Biagi, NQRimini San Marino

La Dc di San Marino: ‘tecniche di sopravvivenza. Roberto De Biagi, NQRimini San Marino

NQRimini San Marino

Una lettura politica sulle recenti mosse del Partito Democratico Cristiano Sammarinese

 COSTITUENTI E PATTI, TECNICHE DI SOPRAVVIVENZA

Pier Roberto De Biagi

Sembra stravagante eppure succede. In un Paese sull’orlo della bancarotta e con tutti gli accessi sbarrati sul versante di un gelido vicino non si trova di meglio che almanaccare su improbabili costituenti o altrettanto oziosi patti federativi. Ci si affida, in buona sostanza, a tecniche di sopravvivenza mercantili anziché azzardare una strategia capace di mettere al livello minimo di sicurezza un paese che, alle condizioni date, non ha eventualità di futuro. Ma tant’è. Quel che conta, a certe latitudini, è il profitto di bottega che, costi quel che costi, va attentamente salvaguardato. Ed è così che a credere che il rimedio ai mali della Repubblica sia la riesumazione del non sempre “glorioso” Partito Socialista sono forse unicamente coloro che hanno interesse all’operazione, funzionale, per alcuni, al soccorso di una maggioranza in bilico e, per altri, a patologiche ossessioni da astinenza dal potere. Ma se questa fosse solo, o in parte, la foglia di fico? Se dietro a tutto si nascondesse invece la sindrome da fine dell’impero che sembra incombere su quello che fu… il grande Partito Democratico Cristiano Sammarinese? Il quale, tra radici strappate, convivenze problematiche, interessi divergenti e lucri cessanti, vive, a dir poco, una crisi di identità che lo porta a lanciare un disperato grido di aiuto verso chi, fino a ieri, aveva guardato e trattato persino con sussiego e si avventura, quasi all’accatto, verso soggetti residuali della politica nostrana. Del resto anche la realpolitik in salsa domestica, di cui il PDCS è stato espressione preminente per oltre sessant’anni, mostra la corda e impone – sì, impone! – di correre ai ripari. Almeno fin dove si può. E quello della costituente socialista, dopo il prezzo oneroso pagato per l’accordo sciagurato con Alleanza Popolare, resta forse l’ultimo chiodo a cui… impiccarsi. Per stabilire poi che il Partito-Stato è forse al suo ultimo giro di giostra e che di esso rimarrà, da un lato, la parabola del rampantismo estemporaneo e famelico che ha saccheggiato oltre ogni limite e in buona compagnia una parte consistente di risorse pubbliche e, dall’altro, la ramificazione per niente laica di “un cattolicesimo conservatore di stampo ciellino”, per dirla col teologo Vito Mancuso. Cattolicesimo che ha dalla sua l’intraprendenza sobria ma perseverante di un’associazione imprenditoriale qual è la Compagnia delle Opere e la figura incombente e partecipe di un Vescovo che non di rado sembra interpretare la cura pastorale come magistero politico. Ma questa sarebbe – o molto probabilmente sarà – un’altra storia. Che nulla avrà a che vedere con quella del Partito Democratico Cristiano Sammarinese.

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