La grande truffa ai vip indagine a San Marino. Maria Elena Vincenzi, La Repubblica

La grande truffa ai vip indagine a San Marino. Maria Elena Vincenzi, La Repubblica

Il  Madoff dei Parioli
La grande truffa ai vip indagine a San Marino

Maria Elena Vincenzi

 

Tuffa dei Parioli, dalla procura a SanMarino. Andata e ritorno. Due tratte, due viaggi. Il primo quello che porterà gli uomini del nucleo valutario della guardia di Finanza nel piccolo stato per alcuni controlli sulle banche. Il secondo, invece, farà arrivare in città Giuseppe Giuliani Ricci, l’armatore forlivese cognato di Franca Ferruzzi, colui che, nella ricostruzione fatta da Gianfranco Lande al pm Luca Tescaroli, avrebbe dato (insieme ad altri due finanziatori) i 14 milioni di euro poi reclamati dai Piromalli.
Una vicenda, quella del legame del Madoff dei Parioli, finito in manette il 24marzo scorso per una truffa da 170 milioni di euro, con i clan su cui gli inquirenti vogliono vederci chiaro. E per questo una delle prossime mosse degli inquirenti sarà quello di interrogare chi, secondo il broker, gli aveva affidato i 14 milioni di euro che, in un secondo momento, Paolo Piromalli e Antonio Coppola avevano cercato di riavere in ogni modo, arrivando anche alle minacce. Al broker, alla sua famiglia e  ai suoi dipendenti, tanto da costringerlo a restituire parte del denaro. Secondo Lande, quei due furono mandati da Giuliani Ricci. Versione che ora i magistrati dovranno verificare. Se è vero che fu proprio il parente dei Ferruzzi a dare, insieme ad altri due imprenditori, Quinto Neri e Paolo Emilio Schiavetti, i 14 milioni (Lande a verbale ha detto
che Giuliani Ricci gli disse che quei soldi erano il provento della vendita di un cantiere). E, soprattutto, per quale motivo furono poi Piromalli e Coppola ad andare a riscuoterli. Domande a cui l’indagato ha già risposto spiegando che fu proprio l’armatore a dirgli che quei due erano amici suoi anche se, secondo lui, c’era dimezzo un debito che il romagnolo aveva con loro ma che non riusciva a saldare. Motivo per cui i due avrebbero cercato di rientrare dei soldi recandosi direttamente da Lande.
Parole che cercano scontro. E non sono le sole: la procura e il nucleo valutano delle fiamme gialle stanno lavorando anche sui conti di Lande&Co. Le rogatorie all’estero, certo, ma anche una nuova pista che li porta dritti alla Repubblica di San Marino. Alcuni degli istituti di credito del piccolissimo stato sarebbero infatti snodi fondamentali per ricostruire il giro e le somme di denaro. Di Lande, dei suoi e forse non solo.

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