La lettera di Piero Tonelli al direttore di Fixing

La lettera di Piero Tonelli al direttore di Fixing

Piero Tonelli comincia col sottolineare come

l’Italia,
con il “Decreto Incentivi”,
abbia deciso di distruggere
l’economia di San Marino;
e per economia di San
Marino intendo quella che
lavora, produce e si deve
confrontare tutti i giorni con
il mercato non solo italiano
ma europeo e globale.
In una recente trasmissione
della televisione di Stato, la
presidente della Camera di
Commercio ha giustamente
rimarcato questo pericolo.
Vorrei aggiungere che le
aziende “fatturiere” o dedite
alla “triangolazione per
truffare sull’IVA“ oppure alla
vendita di “falsi” non hanno
nulla da perdere perché
potranno continuare a delinquere
se non a San Marino
in altri siti, ma le aziende che
hanno una struttura produttiva
con decine o centinaia di
dipendenti, come potranno
sopravvivere se i loro clienti
italiani le abbandoneranno
per non avere noie con
l’Agenzia delle Entrate?
Egregio Direttore, le pessime
relazioni con l’Italia non
devono preoccupare perché
mettono in bilico il governo,
devono preoccupare perché
il Paese sta precipitando a
causa di una politica da tanti
anni fatta di furbizie e senza
volontà di mettere mano
alle forbici per tagliare i rami
malati della nostra società e
dotarsi di regole più consone
alla trasparenza.
Non sono rari i casi di revoche
di società perché non
operavano correttamente
per poi rilasciare, pochi
giorni dopo, nuove autorizzazioni
alle stesse persone o
parenti stretti.
Sappiamo che l’Italia e le
Istituzioni Internazionali, da
tempo e nell’intento di combattere
il riciclaggio, hanno
chiesto di abolire le società
anonime e le intestazioni fiduciarie
di quote societarie.
Cosa ha fatto San Marino?
Abbiamo promulgato una
legge (luglio 2009) che
salva l’anonimato, regola
il passaggio delle azioni e
chiede di comunicare al
notaio il nome del socio o
possessore o detentore delle
azioni ed , attraverso l’adeguata
verifica, il nome del
solo socio che detiene oltre
il 25% delle azioni.
No, così non va bene; se
vogliamo veramente il bene
di questo Paese dobbiamo
cambiare registro: dobbiamo
mostrare la nostra trasparenza,
dobbiamo smettere
di proteggere quelle attività
(in mano a sammarinesi o
non) che creano solo gravi
danni all’esterno, dobbiamo
lottare per fare accordi equi
ma, poi, dobbiamo rispettarli.
Ho usato più volte la parola
“dobbiamo” perché non
abbiamo alternative.
E’ chiaro che ogni cittadino
dovrà rinunciare a qualche
privilegio, ma ne vale la
pena per il futuro di San
Marino.
Piero Tonelli

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy