La Nuova Venezia: False fatture alla Mantovani, patteggiano Baita e gli altri imputati

La Nuova Venezia: False fatture alla Mantovani, patteggiano Baita e gli altri imputati

La Nuova Venezia

False fatture alla Mantovani, patteggiano Baita e gli altri imputati


 

Patteggiamento nel processo per la creazione di fondi neri all’estero per Piergiorgio Baita, l’ex direttore amministrativo, Nicolò Buson, l’imprenditrice Claudia Minutillo (in passato segretaria di Galan), e il broker William Colombelli

 VENEZIA. Hanno patteggiato davanti al Gup di Venezia Massimo Vicinanza i
quattro imputati nel processo per la creazione di fondi neri all’estero che ha
visto coinvolti l’ex manager della «Mantovani spa», Piergiorgio Baita, l’ex
direttore amministrativo, Nicolò Buson, l’imprenditrice Claudia Minutillo, che
in passato è stata segretaria di Giancarlo Galan, e il broker di San Marino
William Colombelli. I quattro, dopo l’accordo con i pm Stefano Ancillotto e
Sefano Buccini, sono stati chiamati a risarcire complessivamente 400mila euro,
che non saranno però saldati in contanti. Il Gup ha deciso la confisca di beni
per 100mila euro nei confronti di ciascuno dei quattro imputati. Per quanto
riguarda le pene, in gran parte scontate nella fase degli arresti, a Baita sono
stati inflitti un anno e 10 mesi, a Buson un anno e due mesi, a Minutillo e
Colombelli un anno e quattro e mesi.

La legale di Buson, Fulvia Fois, ha annunciato di attendere di leggere la
sentenza per ricorrere contro il sequestro dei beni. Il «sistema Baita», secondo
quanto era stato ricostruito dalla Guardia di Finanza, consisteva nel far
emettere false fatture alla «Bmc Broker» di Colombelli che venivano onorate
frodando il fisco, portando il denaro all’estero e pagando delle parcelle allo
stesso broker sanmarinese. A Buson, secondo l’accusa, spettava la gestione del
denaro dalle casse della Mantovani – una delle maggiori aziende di costruzioni
del Nordest -, Minutillo, attraverso la sua «Adria infrastrutture» avrebbe
anch’essa partecipato all’affare, mentre il tutto veniva coordinato da
Baita.

Anche il vicequestore aggiunto ed ex assessore alla Sicurezza di Bologna
Giovanni Preziosa ha avanzato attraverso i propri legali richiesta di
patteggiamento e la Procura di Venezia avrebbe dato l’ok ad una pena di un anno
e otto mesi. Preziosa è in carcere dal 3 settembre quando venne arrestato dalla
Guardia di Finanza per corruzione, peculato, rivelazione di segreti d’ufficio e
accesso abusivo a sistema informatico, nell’ambito dell’inchiesta sul gruppo
Mantovani.

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