Brahim Maarad, Nuovo Quotidiano di Rimini (www.nqnews.it): Secondo il Governo resteranno in piedi quelle con almeno 350mila abitanti, 3mila km quadrati e 50 Comuni / Alt alle Province, si fa la Romagna? / La “spending review”impone 3 nuovi parametri, Rimini è fuori. Forlì-Cesena e Ravenna pronte / Il presidente Vitali: “Pressapochismo pericoloso. Unirsi? Perchè no, da evitare il neocentralismo”
Resta o non resta.
Resta o non resta. La Provincia
di Rimini trascorre
così i giorni prima dell’ennesimo
decreto che dovrà
stabilire in che modo sarà
soppressa, almeno fino al
decreto successivo ancora.
L’ultima versione che viene
da Roma è quella firmata
dal ministro per la semplificazione
Filippo Patroni
Griffi: una Provincia per sopravvivere
deve rispondere
almeno a due dei tre parametri
(minimo 350mila abitanti,
minimo 3mila chilometri
quadrati, minimo 50
comuni).
Rimini non ne rispetta
uno: si avvicina con il
numero degli abitanti
(330mila) ma, con 27 comuni
e poco più di 860 chilometri
quadrati, resta molto
lontana dagli altri.
Il presidente Stefano Vitali
alza le braccia: “Ciò che
sta succedendo attualmente,
oltre a essere paradossale,
è molto grave – afferma –
. Continuiamo a brancolare
completamente nel buio sul
futuro. Senza che ci sia
qualcuno che se ne occupi
davvero”.
[…]
Intanto
arrivano le prime soluzioni:
una provincia unica per la
Romagna. Vitali non si tira
indietro. “Non ho controindicazioni
– conferma -. Il
nostro obiettivo è evitare il
neocentralismo che toglie il
potere ai territori. Avere
una Provincia che possa relazionarsi
con la Regione e
con gli altri enti è una soluzione”.
[…]
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