La Repubblica. Facolta’ di Medicina a San Marino

La Repubblica. Facolta’ di Medicina a San Marino

La Repubblica

UNA nuova facoltà medica all’università di San Marino. Il governo del piccolo
Stato indipendente approva il decreto, che ora deve passare al Consiglio grande
e generale. E scoppiano proteste e malumori dentro e fuori confine. L’annuncio
fatto già da un anno dal rettore dell’Ateneo sammarinese Giorgio Petroni e
concretizzato ora in un atto del governo ha creato divisioni politiche interne.
Ma, soprattutto, ha colto di sorpresa gli Atenei emiliano romagnoli irritando
rettori e presidi.

Tutti spiazzati da una nuova facoltà medica in una Regione che ne ha già
quattro e che tra Modena, Ferrara, Bologna e Parma conta 980 docenti e
ricercatori e oltre 9.500 studenti iscritti.
Il progetto dell’università di
San Marino prevede l’avvio di un corso di laurea a numero chiuso, per cento
studenti, in inglese; il primo triennio teorico, il secondo da frequentare in
strutture straniere, perché San Marino non ha un policlinico, nelle università
convenzionate. E tra i nomi che si fanno compaiono anche Bologna e
Ferrara.
Peccato che le università della Regione non siano ancora state
informate, “Aspetto che il nostro Ateneo abbia notizie dettagliate tuttora
mancanti a quanto mi risulta» dice Sergio Stefoni, preside di medicina dell’Alma
Mater. «La prospettata apertura di una nuova facoltà, seppure in uno Stato non
italiano,ma pur sempre nell’ ambito dell’Emilia Romagna, creerebbe problemi
gestionali visto che da più parti è stato segnalato che già quattro facoltà
mediche nella nostra regione sono un numero ridondante».
«Non ne so nulla,
dico solo che la formazione sanitaria è un bisogno primario consolidato da
università di antica tradizione, una iniziativa nuova dovrebbe quanto meno
essere concordata – dice Gabriele Aggazzotti, preside della facoltà di Medicina
di Modena e Reggio Emilia – e comunque è l’ultima cosa di cui si sente il
bisogno nella nostra Regione».
Pìù possibilista il preside di Medicina di
Ferrara Alberto Liboni: «Le richieste sono esorbitanti rispetto ai posti che
offriamo agli studenti, l’auspicio è che se partono con questo progetto facciano
le cose per bene».
Il rettore di San Marino non commenta: «Troppo delicato
l’argomento». A gettare acqua sul fuoco è il segretario dì Stato Romeo
Morri:«Mancano ancora l’iter parlamentare e la definizione di accordi con gli
Atenei emiliani, non faremo nulla contro di loro, ma in piena collaborazione. Se
partiamo lo faremo con grande umiltà».

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