La Repubblica: Nel mirino Francesco Ventrici, esponente di un clan di Vibo Valentia. Sequestri per 1,3 milioni

La Repubblica: Nel mirino Francesco Ventrici, esponente di un clan di Vibo Valentia. Sequestri per 1,3 milioni

La Repubblica

 Ville, terreni, auto: sequestrasti beni per 1,3 milioni di euro ad affiliato della ‘Ndrangheta

Nel mirino Francesco Ventrici, esponente di un clan di Vibo Valentia

BOLOGNA – Due ville entrambe a Bentivoglio, in provincia di Bologna, terreni e macchine, tra cui un’Alfa 164 blindata utilizzata per difendersi dalle minacce ricevute da alcuni narcotrafficanti colombiani. Sono alcuni dei beni che i finanzieri del comando provinciale di Bologna hanno messo sotto sequestro dando esecuzione ad un decreto emesso dalla seconda sezione penale del tribunale del capoluogo.
Sotto confisca sono finiti beni mobili ed immobili per un valore stimato in almeno un milione e 300 mila euro, tutti riconducibili “ad un personaggio di elevata caratura criminale”, Francesco Ventrici, “affiliato alla cosca della ‘Ndrangheta dei “Mancusò di Limbadi (Vibo Valentia), risultato in diretto contatto con esponenti di punta del narcotraffico internazionale, residente ad Ozzano dell’Emilia e attualmente agli arresti domiciliari”, specifica una nota delle Fiamme gialle dando conto dell’esito dell’operazione denominata “Blow”.
Ventrici (che alle spalle ha precedenti per associazione mafiosa e prima di finire in carcere era sottoposto a sorveglianza speciale) è stato condannato due anni fa (all’epoca era recluso per una maxi-inchiesta della procura di Catanzaro sul narcotraffico internazionale) dal tribunale di Bologna ad una pena di quattro anni, scartando però l’aggravante della finalità mafiosa contestata dalla Dda di Bologna. Attraverso la sua società immobiliare intestava a prestanome incensurati e insospettabili ville di lusso, hotel e tanti altri beni immobili che in realtà erano stati acquistati o costruiti coi soldi della ‘Ndrangheta. Già due anni fa, i giudici di Bologna avevano ordinato la confisca delle ville (una a San Marino di Bentivoglio e l’altra, lì vicino, a Castagnolo) e della sua società immobiliare, la Futur program di San Lazzaro di Savena.
Le indagini. Il provvedimento ha origine dalle indagini del nucleo di Polizia tributaria su delega del Pm della Dda Enrico Cieri, al termine delle quali era stato proposto il sequestro preventivo per un complesso patrimoniale il cui valore era risultato sproporzionato rispetto alla capacità economico-reddituale dichiarata da Ventrici, 42 anni, e dalla sua famiglia. Gli investigatori sono riusciti a ricostruire e a ricondurre in capo a lui l’esistenza di un patrimonio costituito da beni detenuti sia direttamente che indirettamente, attraverso prestanome. In seguito alla condanna a quattro anni per trasferimento fraudolento di valori, ne era stata chiesta la confisca, poi disposta dal tribunale.
I giudici. “Personaggio di elevata caratura criminale”. Cosi’ il collegio della seconda sezione penale del tribunale di Bologna definisce Francesco Ventrici. Nel provvedimento dei giudici è ricostruito il “curriculum delinquenziale” di Ventrici che consente di esprimere nei suoi confronti “un giudizio di pericolosità nei termini richiesti”. Già dalla fine degli anni ’90, “ma anche in epoca recente, e comunque coincidente con acquisizioni di beni oggetto dell’istanza  di confisca – si legge
– si è dedicato, con ruoli apicali, ad attività illecite particolarmente lucrose e ha operato investimenti, in particolare di carattere immobiliare, in modo da occultare la riferibilità di essi alla propria persona”.
La difesa. Il provvedimento di confisca dei beni a Francesco Ventrici sarà impugnato dalla difesa davanti alla Corte di Appello di Bologna. Lo annuncia l’avvocato Fausto Bruzzese, che assiste il 42enne di Vibo Valentia

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